Nelle scuole marsalesi anche il problema degli assistenti alla comunicazione, parlano le famiglie

redazione

Nelle scuole marsalesi anche il problema degli assistenti alla comunicazione, parlano le famiglie

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venerdì 24 Settembre 2021 - 07:16

Che il mondo della scuola, e in modo particolare quello della scuola primaria e dell’infanzia presenti difficoltà di ogni sorta in questo territorio, lo abbiamo rappresentato nella vicenda del servizio di assistenti igienico personali che ha coinvolto anche il Consiglio comunale di Marsala e senza non poche polemiche.

Dopo aver scongiurato l’occupazione dell’Aula del Massimo Consesso Civico di Palazzo VII Aprile, considerato che nel fine settimana partirà il relativo servizio nelle scuole, affrontiamo adesso un tema parallelo che ci viene raccontato da un gruppo di genitori che si sono rivolti al Consigliere comunale Lele Pugliese. Si tratta della figura dell’assistente all’autonomia e comunicazione (Asacom) per gli studenti con disabilità o problematiche cognitive.

“Come ogni anno – ci dicono i familiari dei piccoli studenti interessati – abbiamo predisposto la completa documentazione per avere questo servizio per i nostri figli. Ci siamo rivolti agli uffici dei Servizi Sociali del comune di Marsala. Chi si trova nelle condizioni di avere un bambino disabile può avere accesso al servizio, ovvero ad una figura professionale per l’autonomia e la comunicazione che il Comune per le scuole dell’Ente, ha assegnato a delle cooperative esterne, all’interno delle quali ognuno di noi ha scelto l’esperto che ritiene più opportuno. Specialmente per i bambini che già hanno usufruito l’anno scorso di questo servizio; si tratta insomma della famosa ‘continuità”. In buona sostanza, i genitori ci hanno spiegato che i piccoli alunni che si sono trovati a doversi interfacciare con un soggetto dal quale hanno ricavato sicuramente dei vantaggi, preferiscono che con l’inizio del nuovo anno scolastico, venga riconfermato.

“Purtroppo parecchie di noi – ci dicono – sono state costrette a cambiare cooperativa e quindi anche la figura professionale rispetto all’anno precedente. Viviamo già una situazione difficile, renderla ancora più problematica non solo è incomprensibile, ma non è neppure serio e giusto. Ci rivolgiamo alle Autorità e a quanti ne hanno competenza affinché si possa sbloccare la situazione che stiamo vivendo. Si tratta infatti di professionalità che non perderebbero certamente il lavoro ma che non dovrebbero spostarsi da un bambino all’altro, visto che lo scorso anno, nei nostri casi, hanno ottenuto risultati lusinghieri dei quali noi come genitori, non certo come esperti, ci siamo accorti. Molti dei nostri figli si erano trovati bene con il loro supporto all’autonomia lo scorso anno, hanno usufruito di un servizio importante e non è giusto che di anno in anno si presenti una figura diversa col la quale potrebbero avere difficoltà, vanificando parte del lavoro fatto”.

Un altro aspetto non indifferente ci prospettano le famiglie: “Non dovremmo essere noi, peraltro, a scegliere questo o quello tra gli assistenti alla comunicazione delle cooperative esterne, noi che notiamo sicuramente i passi avanti fatti dai nostri figli, ma che non abbiamo le competenze di scegliere l’uno o l’altro, facendoli venire in casa e parlando con loro per capire se vanno bene per il ruolo che devono ricoprire. Abbiamo bisogno che l’Ente comunale tramite il Settore Servizi Sociali ci supporti in questo”.

Disservizio che, al momento, si cumula alla mancanza degli assistenti igienico-sanitari, come già detto, perché non far partire il servizio in tempo con l’inizio della scuola si traduce in un grosso disagio per i genitori che, in caso di bisogno, devono recarsi a scuola per qualsiasi esigenza del bambino e considerando l’attuale emergenza sanitaria causata dal Covid-19 è tutto ancora più complesso.

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