“Si dispone il rinvio a giudizio”, dice il giudice dell’udienza preliminare Lorenzo Jannelli dopo due ore di camera di consiglio.
L’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini dovrà presentarsi davanti la seconda sezione del tribunale di Palermo il 15 settembre. E’ accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Per aver bloccato in mezzo al mare, per sei giorni, 147 migranti salvati dall’Ong spagnola Open Arms, nell’agosto 2019. Subito dopo la decisione del giudice,
Salvini lancia un messaggio sui suoi profili social: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino, articolo 52 della Costituzione – scrive – Vado a processo per questo, per aver difeso il mio Paese? Ci vado a testa alta, anche a nome vostro. Prima l’Italia. Sempre”.
Il rinvio a giudizio dell’ex ministro lo chiedevano il procuratore capo Francesco Lo Voi e anche le 23 parti civili che si erano costituite, in aula ci sono i rappresentanti di Open Arms, di Emergency e di varie associazioni, dall’Arci a Legambiente, ai Giuristi Democratici. Parte civile contro Salvini si sono costituiti pure nove migranti che erano a bordo dell’imbarcazione rimasta bloccata al largo di Lampedusa.
L’ex ministro dell’Interno aveva inviato una memoria di 110 pagine al giudice per ribadire la sua difesa: “Seguivo un preciso indirizzo del governo. Prima la redistribuzione dei migranti in Europa, poi gli sbarchi”. Ma la sua ricostruzione è stata bocciata dal gup Jannelli. Il processo si farà.
“L’ex presidente del Consiglio Conte si è espresso in maniera chiarissima — ha sostenuto in aula il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi per contestare la difesa di Salvini — la concessione del porto sicuro era di competenza esclusiva del ministro dell’Interno. E in consiglio dei ministri non si è mai discusso dei singoli casi”.
La procura di Palermo ha messo in campo un pool per sostenere l’accusa contro l’ex ministro: accanto al capo dell’ufficio, la procuratrice aggiunta Marzia Sabella e il sostituto Geri Ferrara.
“Il contratto di governo non parlava affatto di blocco indiscriminato e generalizzato delle navi”, ha aggiunto Lo Voi. E ancora: “L’accusa è sostenibile nei confronti del senatore Salvini. Non lo diciamo noi, ma il Comitato Onu per i diritti umani, che il 29 gennaio ha condannato l’Italia per essere intervenuta in ritardo per soccorrere un’imbarcazione che addirittura non si trovava all’interno delle nostre acque territoriali”. Per la procura, “la questione è tutta amministrativa e non politica. C’è materia da approfondire in un processo”.