MammaAvventura – Il Tempo è tiranno

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MammaAvventura – Il Tempo è tiranno

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martedì 22 Settembre 2020 - 08:00

Quello di cui ho più nostalgia del mio a.C. (avanti Chiara e, dunque, naturalmente avanti Nina) è il tempo. Come era bello annoiarsi, il pomeriggio sul divano, a quindici anni, quando pioveva e non avevi voglia di uscire e bagnarti i tuoi jeans a zampa di elefante. Adesso la noia è un vago, lontano ricordo. La colazione, quando vorresti svegliarti da sola, con la casa ancora pulita e in ordine, e il silenzio sovrano, è già un primo trauma della giornata. Si comincia con un fulmine a ciel sereno: “Mamma, ci alziamo?”, quando l‟unico neurone sveglio alle 7 del mattino si gira di scatto e pensa: “Dammi una sola buona, unica ragione per cui di domenica, in pieno agosto, con quaranta gradi fuori e il condizionatore acceso dentro, noi dovremmo svegliarci”.

La colazione mi vede provare a tagliare una pesca con una sola mano e una neonata nell’altra, mentre Chiara mi mostra un dipinto appena fatto che rappresenta, o dovrebbe rappresentare, dei fiorellini di campagna. “Bellissimo”, le dico, “Ma io avrei ancora sonno”. “Non se ne parla nemmeno, mamma.” Sì, l’avevo capito. Dunque, non c’è il tempo per un risveglio tranquillo, per una colazione serena, per qualche faccenda casalinga sbrigata fra una cosa e l’altra.

Non c’è il tempo per le cose essenziali, figuriamoci per quelle secondarie. Tipo la palestra. Ma per quella, tutto sommato, mancherebbe anche la voglia. Mio marito sostiene che è un problema solo mio e che ci sono mamme che gestiscono tranquillamente tre figli, senza lamentarsi. Mio marito, però, si sveglia alle 10.00, mi chiama per aver portato il caffè a letto e non sa che quelle mamme tanto da lui decantate hanno una tata, una signora delle pulizie e un lavoro. Sì, un lavoro.

Penserete che questo giochi a loro svantaggio. Io penso che sono otto ore lontane da casa, un tempo sufficiente per acquisire un minimo di credibilità in un ambiente che non sia quello casalingo e un tempo abbastanza lungo per evitare almeno un centinaio di “mamma”. Ho letto di un articolo che testimoniava come l‟università di Vattelappesca avesse scoperto che fare la mamma a tempo pieno fosse stancante tanto quanto lavorare fuori casa. La scoperta dell‟acqua calda. Diglielo ad una mamma, sola a casa con due o più figli piccoli, che non trova il tempo per una doccia dignitosa e va avanti a code di cavallo e chignon con improbabili elastici rosa e fiocchetti, trovati in giro per casa. Dillo a lei, che non ha nemmeno più il tempo per fare la cacca, in tranquillità.

Quelle belle mezz’ore di settimana enigmistica e aguzza la vista, ormai andate. Ma il tempo per quelle, che tu sia una mamma lavoratrice o una mamma casalinga, non ci sarà più, in ogni caso. Non esiste mamma che riesca ad andare in bagno da sola, senza che i suoi marmocchi attirino la sua attenzione persino lì. “Chiara, sono in bagno, chiudi la porta”: “Sì, mamma”. Entra, chiude la porta e si mette di fronte a me. Ecco fatto.

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