Ormai non si contano più i rinvii delle elezioni per le ex Province siciliane. Il testo esitato dalla I Commissione approvato oggi dall’Assemblea Regionale dispone un ulteriore rinvio delle consultazioni elettorali che avrebbero dovuto interessare gli enti intermedi il prossimo 19 aprile. E’ alla fine prevalso il principio di dare la precedenza alle amministrative del 24 maggio, evitando che rappresentanti istituzionali in scadenza di mandato partecipassero alle suddette elezioni. La finestra individuata per il voto nelle ex Province è quella compresa tra il 15 settembre e il 15 ottobre. A quel punto, salvo ulteriori slittamenti, si potrà definitivamente archiviare la lunga stagione dei commissari designati dalla Regione, che si protrae ormai da 7 anni.
“Era inimmaginabile – evidenzia il capogruppo all’Ars di Popolari ed Autonomisti Carmelo Pullara – che i comuni prossimi alle elezioni per scadenza naturale piuttosto perché commissariati non potessero partecipare alla prima elezione degli organi del libero consorzio ecco perché il rinvio è un atto dovuto e non politico”.
Stavolta, però, l’Ars ha anche votato un emendamento che prevede l’immediata istituzione delle assemblee dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane. organi di natura consultiva e propositiva, composti da rappresentanti dei Comuni.
“Serviranno – ha affermato il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo – a garantire collegialità e partecipazione migliorando l’attività delle ex province già prima delle elezioni di secondo livello”.
“Non ci stiamo, quella in corso è una inutile pantomima che nasconde interessi esclusivamente politici e che non tiene in nessun conto i servizi al cittadino. È un gioco da cui ci tiriamo fuori”.
Lo hanno affermato in Aula i deputati del M5S al’Ars, annunciando la non partecipazione al voto sul ddl relativo alle elezioni delle ex Province.
“Siamo stati sempre contrari alle Province – ha affermato Gianina Ciancio – ma abbiamo perso la grande occasione di eliminare poltrone, doppioni, stratificazione di competenze e rimpalli di responsabilità. Quello di cui si discute da anni, ormai, a causa anche della legge Delrio, non è né carne né pesce. Fino a quando non affronteremo il problema dei servizi al cittadino, votare ora o a settembre non fa nessuna differenza”.
“Non abbiamo partecipato alla votazione – ha aggiunto la deputata Elena Pagana – per prendere le distanze dal metodo utilizzato sia in commissione che in aula. Non è la prima volta che si rinviano le elezioni e che gli sforzi di un’intera assemblea si concentrano su questioni meramente legate ad obiettivi politico-elettorali, mentre la Sicilia aspetta risposte e responsabilità. Mi auguro che lo stesso impegno e celerità profusi per il rinvio delle elezioni lo si possa vedere anche in altre occasioni”.