Le Commissioni consiliari “Attività Produttive e Urbanistica” del comune di Marsala si sono riunite congiuntamente ieri mattina. I presidenti Michele De Maria e Guglielmo Anastasi, accogliendo l’invito di parecchi componenti hanno convocato la “seduta” in esterno. Era prevista una visita alla zona di Marsala, contrada Giacatello, dove dovrebbe sorgere un impianto di compostaggio per l’umido. Era presente anche il presidente del Consiglio Enzo Sturiano e il tecnico dell’ufficio Grandi Opere, Pino Valenti. La vicenda è approdata in Consiglio comunale e vale la pena, seppur brevemente, di riepilogarla. La ditta “Vivai del Sole” ha presentato alle autorità competenti in materia, in primis la Regione Sicilia, una richiesta di attivare un’attività di compostaggio nel comune di Marsala. Ha individuato l’area nella zona nord della Città e ha avviato l’iter burocratico. Tra gli adempimenti anche quello di richiedere al Consiglio comunale, competente per materia, una variante urbanistica. La zona individuata infatti, si trova su terreno destinato Verde Agricolo, occorre quindi che una variante lo trasformi in Zona Industriale. La richiesta è stata trasmessa all’ Aula consiliare nella seduta di lunedì scorso. C’è da dire che il Commissario Straordinario aveva trasmesso alla regione Sicilia una richiesta di proroga per consentire al Consiglio comunale di valutare bene la situazione. Nella seduta in cui l’atto doveva esser esitato, è mancato il numero legale. Per una decisione “politica” ha lasciato l’aula il Consigliere Michele Accardi. “Ho voluto lanciare un messaggio verso chi vuole ancora perdere tempo, sono convinto che la concorrenza, se sana e leale, porta sicuramente benefici”, ci ha detto l’esponente di Marsala al Centro. Il riferimento di Accardi è all’altra ditta la Sicilfert, che si occupa di compostaggio e che opera a Marsala. La stessa ditta aveva protestato contro la nuova richiesta, motivando la propria posizione in una lettera inviata a tutti i consiglieri comunali, con il fatto che la Vivai del Sole non aveva fatto menzione nella propria richiesta, che a pochi chilometri fosse operante un’altra attività analoga. La stessa Sicilfert per tutelare la propria immagine ha dato mandato ai propri legali. Ieri quindi le due commissioni si sono recate sul posto. Abbiamo avuto modo di parlare con alcuni Consiglieri comunali e per quanto le motivazioni appaiano a volte convergenti, le posizioni sono diverse. Quanto l’atto approderà nuovamente in Aula (nel frattempo la Regione ha concesso altri 30 giorni di proroga) è molto probabile che venga esitato favorevolmente. “Si tratterà di una decisione più politica che tecnica – ci ha detto Salvatore Accardi -. La richiesta di variante è perfettamente in regola. Si tratta di vedere se c’è la volontà politica di dare un’ulteriore possibilità di conferire l’umido presso un’ altra ditta privata”. A proposito di ditte private negli scorsi anni si era insistentemente parlato di una costruenda discarica pubblica nel comune di Calatafini. Dell’argomento ne abbiamo parlato con Antonio Provenzano che allora era uno dei liquidatori dell’Ato Terra dei Fenici. “Non riesco a comprendere dove e come si sia arenata la questione – ci ha detto l’ex assessore marsalese -. La città di Marsala ha perso allora una occasione per operare un notevole risparmio per il conferimento dell’umido. In questa vicenda c’è anche un aspetto paradossale. Avevamo consegnato alla Regione tutte le carte relative al caso. Poi, dopo un ingiustificabile ritardo, recandomi a Palermo mi sono accorto che le carte si erano perdute. Abbiamo rifatto il contratto che io stesso ho firmato nuovamente. Comunque per quanto attiene la nuova struttura privata che dovrebbe sorgere a Marsala, io sono d’accordo perché la concorrenza non può che giovare alle tasche dei marsalesi”
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