Aveva creato un istituto di formazione per disabili e disadattati sociali con la promessa solenne di inserirli nel mondo del lavoro, in realtà un bel po’ di finanziamenti sarebbero finiti nel suo conto corrente e in quello di uno stretto collaboratore. Tony Rizzotto, il primo esponente leghista eletto al parlamento siciliano (poi ha lasciato in polemica), è indagato per peculato: questa mattina, i finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo gli hanno notificato un’ordinanza di sequestro del valore di 500 mila euro , ex deputato regionale dell’Mpa (il movimento per le autonomie), ed ex presidente della commissione Sanità all’Assemblea regionale, si era candidato nella lista “Noi con Salvini” nel 2017, centrando l’elezione con 4.011 preferenze. Poi, però, l’anno scorso ha lasciato la Lega denunciano “poca democrazia nel movimento” e qualche giorno fa è decaduto dalla carica di deputato regionale, la corte d’appello di Palermo l’ha infatti dichiarato ineleggibile perché non si era dimesso dall’ente di formazione nel termine di 90 giorni dalla fine della precedente legislatura.
Adesso, l’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Claudia Ferrari alza il velo sull’intera gestione di un’associazione che avrebbe sperperato soldi pubblici. “Prosegue l’azione a contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione – scrive la Guardia di finanza – che incidono sulle performance degli enti pubblici e sulla qualità dei servizi resi ai cittadini, in particolare a favore delle fasce più deboli della collettività”.