Sulla vicenda della nave Aquarius con a bordo 629 migranti tra cui donne e bambini, interviene anche la Rete per la Vita composta dalle associazioni Azione Cattolica, Movimento per la Vita, Osservatorio per la Legalità, Simona Genco Onlus, Codici, Centro Italiano femminile, Lallabis, Forum delle famiglie, Comitato delle donne e Movimento Cristiano Lavoratori. “Riteniamo non accettabile la decisione del neo ministro della Lega Matteo Salvini, di non aprire i porti italiani alla nave sulla quale si trovano donne e bambini. La nave avrebbe dovuto attraccare presso il porto di Trapani due giorni fa, invece si trova ancora in navigazione verso la Spagna. Nessuno può essere abbandonato per mare – fanno sapere le associazioni della Rete per la Vita. “Riteniamo che il fenomeno migratorio vada meglio regolamentato, con pari responsabilità anche degli altri Paesi dell’Europa, ma non si può rischiare di far morire una sola persona. Si auspica una revisione e modifica degli accordi siglati dall’Italia in sede Europea che rispecchino sempre la tutela dei diritti umani -concludono i rappresentanti delle associazioni – assumendosi pertanto lo stesso neo ministro, tutta la responsabilità di potenziali fatti gravi che in questi 4 giorni di navigazione potrebbero accedere, in violazione dei diritti umani”.
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