La Fiamma delle polemiche

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La Fiamma delle polemiche

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giovedì 18 Dicembre 2025 - 06:40

Vedere la Fiamma Olimpica di Milano-Cortina 2026 attraversare le nostre città è stato emozionante, inutile negarlo. I teodofori che si passano di mano la fiaccola, simbolo dei giochi più antichi del mondo, ricordano che lo sport è sacrificio, valori, storia, educazione: quelle lezioni che dovremmo insegnare ai giovani e custodire come patrimonio collettivo. Castelvetrano e Mazara del Vallo hanno vissuto giornate memorabili: cittadini entusiasti, sorrisi ovunque, un’organizzazione che ha funzionato senza eccessivi intoppi. La Fiamma ha acceso l’orgoglio e la partecipazione. Trapani, invece, ha mostrato un’altra faccia. Qui la Fiamma ha illuminato le criticità: lo sport cittadino arranca tra vicende societarie di Trapani Calcio e Shark, tensioni tra il patron Antonini e l’Amministrazione Tranchida, polemiche e un clima che spesso trasmette l’impressione che “a Trapani lo sport non interessa”. Nonostante i tentativi del sindaco di calmare le acque, il passaggio della Fiamma ha inevitabilmente riacceso vecchie ferite, ricordando come l’entusiasmo possa scontrarsi con la realtà.

A Marsala, poi, la situazione ha assunto toni quasi paradossali. Qui la Fiamma è passata quasi in secondo piano: a dominare le conversazioni è stata la viabilità disastrata. Strade bloccate, percorsi impraticabili, cittadini costretti a impiegare ore per raggiungere ospedali e servizi. La Fiamma non c’entra nulla, beninteso: il problema è la città stessa. Strade piene di buche, ciclabili discutibili, lavori pubblici che rattoppano tutto con materiali che durano il tempo di quattro gocce d’acqua. Il centro è quasi impraticabile se non si vuole andare a passo d’uomo. La prossima Amministrazione comunale dovrà fare molto più che sorridere alla Fiamma: dovrà prendersi cura delle strade, dell’acqua, della sicurezza e della vita quotidiana dei cittadini. Ecco il paradosso: eventi come questi danno lustro, emozionano e ricordano cosa significhi sport e comunità. Ma l’entusiasmo dura il tempo della passerella. Perché senza infrastrutture, attenzione, cura e programmazione, il sorriso dei cittadini rischia di spegnersi subito, riportando al centro i problemi concreti e quotidiani. La Fiamma Olimpica illumina, emoziona, ispira. Ma non può aggiustare le strade né risolvere le tensioni sportive e sociali. Ecco il vero compito che queste città devono affrontare: trasformare le emozioni in azioni concrete, per non fermarsi al momento di gloria e lasciare un’eredità reale alle generazioni future.

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