Un insetto mai visto prima in Italia — e nemmeno nel resto d’Europa — ha trovato casa, inaspettatamente, a Mazara del Vallo. Si tratta del coleottero Axinotarsus (Tarxinosus) implicatus, specie considerata comune in Tunisia, Algeria e Marocco, ma fino ad oggi del tutto sconosciuta al contesto europeo. A rinvenirlo è stato Angelo Ditta, biologo mazarese in pensione, che nelle scorse settimane ha individuato tre esemplari, un maschio e due femmine, in località Deccaco a Borgata Costiera. Un ritrovamento che va ad aggiungersi alla lunga serie di scoperte firmate dal ricercatore, figura ormai di riferimento per l’entomologia siciliana. Ditta, 74 anni, è l’unico autorizzato a operare nella Riserva naturale integrale Lago Preola e Gorghi Tondi, un’oasi che custodisce habitat fragili e biodiversità unica nel territorio. Nel suo curriculum figurano oltre trenta specie nuove per la Sicilia, otto per l’Italia e una per l’Europa: un bilancio scientifico maturato nell’arco di una vita, prima come insegnante di Scienze e poi, una volta in pensione, come ricercatore a tempo pieno.

“Una scoperta notevole – ci ha spiegato lo stesso Ditta –, ho trovato questo coleottero in Contrada Deccaco, a Borgata Costiera. Si tratta di una specie che non era mai stata scoperta in tutta Europa. Vive solitamente in Nordafrica, tra Marocco, Algeria e Tunisia. È un coleottero di circa 3 millimetri interessantissimo, con il corpo molto colorato e che presenta delle strisce bellissime gialle in testa”. Una scoperta unica, arrivata anche, come spiega lo stesso biologo, “grazie all’aiuto di un altro scienziato notevole, specialista di questa famiglia, il dott. Gabriele Franzini di Milano, siamo riusciti a trovare la specificità di questo coleottero in Europa. L’articolo pubblicato su Biodiversity Journal ha interessato tutta la comunità scientifica internazionale. Non si può escludere che sia arrivato dalla Sardegna in Sicilia tramite il sistema del ballooning ossia la capacità dei ragni di secernere uno o più filamenti di seta che fungono da paracadute o parapendio per percorrere lunghe distanze trasportati dal vento”. Le sue giornate scorrono tra sciare, sentieri e coste: retino, provette e binocolo sempre nello zaino.
Dai territori di Mazara sino alle campagne dell’Agrigentino, gli esiti non sono mai mancati. Tra i ritrovamenti più significativi resta il piccolo grillo Myrmecophilus (Myrmecophilus) fuscus, scoperto nel bosco Scorace di Buseto Palizzolo: il secondo esemplare mai segnalato in Italia dopo quello individuato sull’Etna nel 2013. Il biologo mazarese mantiene inoltre una fitta rete di contatti internazionali con esperti di zoologia, entomologia e aracnologia, collaborazioni che consentono la validazione scientifica di ogni nuova scoperta. Come nel caso del ragno Canariphantes zonatus, specie osservata originariamente in Sardegna, di cui Ditta ha individuato tre femmine all’interno della Riserva Lago Preola e Gorghi Tondi: una presenza che lascia ipotizzare un arrivo tramite “ballooning”. Tra le scoperte più singolari vi è anche la mosca Leptometopa latipes, legata in modo macabro alla storia medievale dell’isola: il primo esemplare fu rinvenuto nel 1830 all’interno del sarcofago di Federico II a Palermo. Ditta ne ha recentemente individuato un’altra femmina lungo il fiume Mazaro. L’identificazione è stata confermata dal Museo storico naturalistico di Maastricht, dove l’esemplare scoperto a Mazara è attualmente esposto.