Emergenza acqua nel trapanese: per Schifani è “superata”, ma sindaci in trincea

redazione

Emergenza acqua nel trapanese: per Schifani è “superata”, ma sindaci in trincea

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mercoledì 03 Dicembre 2025 - 07:10

L’emergenza idrica che ha messo in difficoltà gran parte del territorio trapanese, secondo la Regione siciliana, è rientrata. A comunicarlo è stato giorni fa Salvo Cocina, coordinatore della Cabina di regia regionale e dirigente generale della Protezione civile siciliana, assieme al Presidente Renato Schifani, spiegando che “la fase critica è stata superata” e che i turni ordinari di distribuzione dell’acqua stanno riprendendo gradualmente, mentre il servizio straordinario di autobotti verrà sospeso. La crisi si era aperta con la drastica riduzione dei prelievi dalla diga Garcia — da 370 a 200 litri al secondo — dovuta alla revisione delle stime sul volume utile fornite dal Consorzio di bonifica, con conseguente crollo della portata dell’acquedotto Montescuro verso il trapanese (da 510 a 340 litri al secondo). Cosa che ha fatto saltare dalla sedia i sindaci trapanesi che hanno denunciato i prelievi nel corso di un incontro ATI, l’Assemblea Territoriale Idrica che vede sedere intorno a un tavolo tutti i sindaci della Provincia. Per sei giorni la Protezione civile ha mobilitato una macchina organizzativa imponente: centri operativi comunali attivati, decine di autobotti provenienti da tutta la Sicilia, circa 600 carichi effettuati e 5,5 milioni di litri distribuiti a quattromila utenze.

Come si è arginato il problema e l’errore sulla diga Garcia

A consentire il ripristino delle portate sono stati tre interventi straordinari: l’attivazione a pieno regime del dissalatore di Trapani (+100 l/s), la messa in funzione del nuovo pozzo Staglio (+25 l/s) e l’interconnessione Montescuro–Bresciana, che ha aggiunto circa 30 litri al secondo, inclusi i recuperi ottenuti dalle riparazioni. Nel frattempo proseguono i lavori strutturali destinati a rafforzare il sistema: la nuova stazione di pompaggio Arancio–Garcia (fino a 200 l/s) e la condotta dai pozzi Inici (+40 l/s). Ma per i sindaci, l’emergenza è tutt’altro che finita. Queste sono evidentemente misure-tampone che non bastano. Peraltro errori su errori: uno sbaglio di valutazione sulla capienza della diga Garcia è stata la causa della nuova crisi idrica che potrebbe essere stato commesso dal Consorzio di bonifica, l’ente pubblico regionale che si occupa dell’irrigazione dei terreni. Era stato stimato, infatti, in due milioni di metri cubi l’acqua presente nella diga Garcia da cui si approvvigionano 20 comuni del trapanese che si servono dalla condotta di Montescuro. Secondo i calcoli l’acqua era sufficiente fino a febbraio e invece basta solo fino a metà dicembre.

Sindaci in trincea: nessuna crisi è superata

Da qui la nuova mobilitazione dei sindaci trapanese. Il sindaco del capoluogo di Provincia Giacomo Tranchida, non usa giri di parole: “Anche se la fase acuta è passata, dobbiamo prevenire affinché non si ripeta. L’attuale contributo di 17 litri al secondo verso i Comuni limitrofi limita la distribuzione in città e basta un problema tecnico, come già successo, per creare nuovi disagi”. Per questo ha chiesto alla Protezione civile mezzi aggiuntivi: pickup attrezzati per raggiungere i piani alti del centro storico e di Trapani Nuova, due autobotti medie e due grandi per le grandi utenze, oltre a un’autobotte dedicata alla stazione di rilancio di Piazzale Ilio. “Con la collaborazione di tutti possiamo garantire l’acqua potabile ai trapanesi e ai comuni viciniori”, ribadisce. Situazione analoga a Paceco, dove il sindaco Aldo Grammatico avverte: “La portata attuale non ci consente di considerarci fuori dall’emergenza. Abbiamo già servito oltre 100 utenze, ma molte sono ancora in attesa”. Il primo cittadino ha chiesto una nuova autobotte e ringrazia volontari e operatori “arrivati fin sulle terrazze per riempire taniche”, mentre l’autobotte comunale continua a operare senza sosta. Decisa anche la sindaca di Erice, Daniela Toscano: “Io non mollo. Non lo farò adesso e non lo farò finché questa situazione non troverà risposte adeguate. Con gli altri 24 sindaci continuiamo il dialogo diretto con la Regione, con fermezza e senza giri di parole”.

Nuova rottura a Montescuro

La normalità, infatti, è durata poco. Una nuova rottura dell’acquedotto Montescuro, l’ennesima, “puntualmente ogni mese”, come denuncia Cocina, e il guasto a una pompa del pozzo Bresciana hanno fatto precipitare di nuovo la situazione in molte zone. A ciò si aggiungono perdite ingenti negli invasi, come alla Diga Trinità e alla Garcia, dove parte delle risorse imbrifere finisce sprecata. Anche Misiliscemi continua a soffrire una crisi che dura da anni. Il sindaco Tallarita ricorda: “Il disagio che molti Comuni vivono ora, la nostra comunità lo vive da tre anni. Ma non ci piangiamo addosso: abbiamo presentato diversi progetti per migliorare la rete idrica”. L’emergenza arriva fino a tutto il Belice, sino a Partanna. Intanto, in queste ore, un nuovo briefing con tutti i sindaci ha fatto il punto sull’emergenza e sulle misure da adottare. Il sistema tiene, ma resta fragile come un cristallo. E i territori, nonostante la fine formale della crisi, chiedono ancora risposte, infrastrutture e certezze: perché l’acqua non può essere un’emergenza mensile. Intanto si continua con autobotti e numeri d’emergenza. Per quanto durerà?

L’Ati incontra di nuovo l’assessore regionale Sammartino

E’ di queste ore che l’’ATI Trapani prosegue il percorso di rafforzamento del servizio idrico integrato. Non si può smettere. Negli ultimi 18 mesi di emergenza idrica, l’ente è riuscito a far approvare dalla Cabina di Regia regionale, finanziamenti per oltre 7 milioni di euro, destinati a più di 30 interventi nei comuni della provincia, tra gli ultimi anche il comune di Misiliscemi per porre fine ai problemi atavici che viveva nei confronti della città di Trapani. Grazie a questi investimenti è stato possibile recuperare circa 300 litri al secondo di risorsa idrica attraverso il revamping dei pozzi e l’efficientamento di pompe e impianti. I vari comuni sono stati individuati come soggetti attuatori degli interventi, consentendo un’azione rapida e mirata per migliorare l’efficienza delle reti idriche territoriali. Anche il CDA prosegue l’attività amministrativa. Il Consiglio di Amministrazione – composto dai sindaci di Calatafimi Segesta, Trapani, Marsala, Santa Ninfa e Buseto Palazzolo – continua a lavorare con impegno predisponendo regolamenti, bilanci, DUP e ulteriori atti necessari da sottoporre all’Assemblea dell’ATI.

Verso l’approvazione del nuovo Piano di Ambito

L’ATI ha inoltre avviato la richiesta di verifica di assoggettabilità VIA/VAS del nuovo Piano di Ambito, elaborato da Invitalia dopo un lungo percorso di coordinamento tecnico. È atteso a breve la ricezione del Piano Economico-Finanziario asseverato, che risulta in pieno equilibrio e consentirà di avviare le successive procedure di gara.

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