Le memorie, per ultima quella consegnata da Gaetano Galvagno, non hanno fatto cambiare idea alla Procura della Repubblica di Palermo. I pm lo scorso 18 novembre hanno depositato la richiesta di rinvio a giudizio del presidente dell’Ars, esponente di Fratelli d’Italia, e di altri cinque indagati.
Il giudice per le indagini preliminari Giuseppa Zampino ha notificato oggi agli indagati la fissazione dell’udienza per il 21 gennaio 2026.
Ilprocuratore Maurizio de Lucia e i sostituti Andrea Fusco e Felice De Benedittis vogliono processare l’ex portavoce di Galvagno, Sabrina De Capitani, l’imprenditrice Marcella Cannariato (moglie del fondatore di Sicily by Car Tommaso Dragotto), l’esperta di marketing e dipendente della Fondazione orchestra sinfonica siciliana Marianna Amato, l’event manager Alessandro Alessi e l’autista dell’Ars Roberto Marino.
La vicenda che arriva a processo.
Sotto accusa i finanziamenti (votati dall’Ars o direttamente concessi da Galvagno in qualità di presidente del parlamento siciliano e della Fondazione Federico II): 198.000 per “Un magico Natale” edizioni 2023 e 2024 organizzati dalla Fondazione Dragotto, un “apericena” da 10 mila euro offerto dalla presidenza dell’Ars in occasione dell’iniziativa culturale “Donne, economia e potere” organizzato dalla Fondazione Bellisario, 27 mila euro alla Fondazione Dragotto per organizzare “Sicilia per le donne” nel 2023 (una parte stanziata dall’Ars e un’altra dalla Federico II).
A spingere le scelte su chi e cosa finanziare sarebbe stato un giro di favori e tangenti, sotto forma di incarichi e consulenze assegnati, tra gli altri, a De Capitani.
Secondo l’accusa, l’esponente politico di Fratelli d’Italia e la sua portavoce “sistematicamente sviavano e sottomettevano le proprie funzioni pubblicistiche agli interessi privatistici” degli imprenditori coinvolti”. Il reato principale contestato è la corruzione. Galvagno risponde anche di peculato per l’utilizzo dell’auto blu, ma anche di falso e truffa legati alle missioni rimborsate all’autista Marino. Quest’ultimo su indicazione del presidente dell’Ars usava l’Audi A6 per ritirare cibo – kebab, sushi e patatine etc etc – da portare a Galvagno oppure per un passaggio a parenti e amici del presidente. A volte era De Capitani a servirsi della macchina. Lo stesso autista Marino l’avrebbe usata per sbrigare faccende private o per missione che in realtà non sarebbe avvenute. Al rientro Galvagno avrebbe firmato i fogli di viaggio grazie ai quali Marino avrebbe ottenuto rimborsi non dovuti per circa 19 mila euro.
Il procedimento che coinvolge Galvagno si aggiunge a quello che vede imputati l’assessore regionale al Turismo Elvira Amata, in concorso con Cannariato. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio è stata fissata l’udienza preliminare.
Amata si sarebbe fatta promettere dall’imprenditrice (legale rappresentante della A&C Broker S.r.l.) le utilità consistenti nella assunzione (dal 26.09.2023 al mese di marzo 2024) nella A&C Broker S.r.l. di Tommaso Paolucci (nipote della Amata), nonché nel pagamento delle spese per l’alloggio di quest’ultimo nella struttura ricettiva denominata ‘Leone Suite B&B’ di Palermo nel periodo settembre 2023-marzo 2024 (per complessivi 4.590,90 euro + iva)”. (fonte Live Sicilia)