“Questa mattina ho rassegnato, nelle mani del presidente del partito, Renato Grassi, e del segretario organizzativo nazionale, Pippo Enea, le mie dimissioni da segretario nazionale della Democrazia cristiana”. Così in una nota Totò Cuffaro, l’ex governatore siciliano, dopo che nei giorni scorsi si è diffusa la notizia di una nuova indagine a suo carico. “Ringrazio tutti coloro che in questi anni hanno condiviso con me un percorso di impegno e di servizio al partito – aggiunge -. Il presidente ha convocato per il 20 novembre il Consiglio nazionale della Dc, che sarà chiamato a esaminare e ad accettare le mie dimissioni irrevocabili e a definire le successive decisioni organizzative”.
Il nome dell’ex governatore siciliano – presidente della Regione dal 2001 al 2008 e poi condannato per favoreggiamento – è tornato al centro delle cronache alla luce dell’inchiesta su una serie di affari connessi al mondo della sanità su cui indaga la procura di Palermo, che ne ha chiesto l’arresto formulando l’ipotesi di reato di corruzione. Nella stessa indagine è rimasto coinvolto anche il dirigente regionale della Dc Carmelo Pace e l’ex Ministro Saverio Romano.