“Visto che avete iniziato in maniera scandalosa questa vergognosa iniziativa di revoca della convenzione, beh la contro medaglia ora ti impone di pagare come Comune di Trapani le fatture di spesa sostenuta dalla Trapani Shark e dalla Sport Invest”. Inizia così un post Facebook di Valerio Antonini, presidente della società di basket dopo la decisione dell’Amministrazione comunale di revocare la concessione del PalaDaidone alla Shark, così come annunciato dal sindaco Giacomo Tranchida durante la conferenza stampa di ieri. Antonini affonda anche contro la Provincia che rivendica utenze non pagate per circa 111mila euro allo Stadio: “Entro 10 giorni attendo un documento di riconoscimento di lavori fatti per la struttura per 3 milioni di euro nello Stadio del Trapani Calcio e della stipula, a seguito di un bando, di una convenzione per l’impianto sportivo con esenzione totale delle bollette a copertura di quanto da me speso per la ristrutturazione che non ci spettava”. Antonini altrimenti chiede un risarcimento danni di 5 milioni di euro e ‘minaccia’ azioni penali anche se lui lo chiama ‘impegno solenne’.
Tranchida dal suo canto, sostenuto dal RUP Orazio Amenta, ha ricostruito la vicenda dal punto di vista amministrativo che ha portato a questa situazione. Bollette, utenze, ecc., a parte, secondo Tranchida la soluzione al problema era separare la gestione del PalaDaidone – o PalaShark per i tifosi – dalla società sportiva stessa ma ha anche ribadito che Shark può giocare fino a fine stagione al Palazzetto di piazzale Ilio. Quindi anche se Antonini vuole prendere ‘armi e bagagli’, fino al termine della stagione sportiva di serie A, non ci sarebbero problemi all’uso del PalaDaidone.
Tra i due litiganti… si infila Emanuele Barbara, l’ex sindaco ed ex fedelissimo di Tranchida: “Non è più tollerabile che questa città sia barzelletta d’Italia per ripicche personali. Tra mille problemi più importanti, continua a tenere banco il palazzetto dello sport. Oggi è andato in scena il penultimo atto della fiction, con l’avvio del procedimento di revoca/decadenza della convenzione, come da me più volte ipotizzato sulla base di ciò che sentivo serpeggiare nei corridoi di Palazzo D’Alì. Ho ascoltato con attenzione le parole del sindaco, che ancora una volta mi ha offeso mettendo in dubbio la mia onorabilità dimenticando le oscenità che ebbe a dirmi a poche ore dalle dimissioni. Io non sono mai stato a libro paga di un privato. Lo ripeto ancora una volta: i miei rapporti con il presidente Antonini sono sempre stati corretti e senza prevaricazioni alcune. È ora di smetterla con queste menzogne: se è vero che Shark non si tocca, è altresì vero che in gioco c’è molto di più ossia l’avvenire della nostra Trapani”. Tranchida infatti, durante la conferenza stampa ha tirato in ballo Barbara perchè si era dato molto da fare da assessore per la concessione alla Trapani Shark, comprese le utenze.
Adesso la società di Antonini avrà 30 giorni di tempo per fornire la documentazione che gli uffici comunali richiedono da tempo, gli stessi uffici comunali per cui il patron non ha avuto modi gentili per definirli. I tifosi granata intanto sono sul piede di guerra e già giorni fa sono scesi in piazza.