L’inchiesta su Cuffaro travolge anche Trapani, tra appalti e scandali sanitari e… sullo Stretto

redazione

L’inchiesta su Cuffaro travolge anche Trapani, tra appalti e scandali sanitari e… sullo Stretto

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giovedì 06 Novembre 2025 - 07:00

La sanità siciliana torna al centro di una bufera giudiziaria. L’inchiesta della Procura di Palermo sull’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, per il quale i magistrati hanno chiesto gli arresti domiciliari insieme ad altre 17 persone, apre scenari inquietanti su una presunta rete di potere politico e gestionale che avrebbe condizionato nomine, appalti e concorsi in diversi settori dell’amministrazione regionale. Nel fascicolo spunta perfino un capitolo dedicato agli “interessi” intorno al Ponte sullo Stretto di Messina. Ma, come sottolineano i pm, “il cuore del sistema era nella sanità“, un settore strategico in cui, secondo gli inquirenti, si sarebbero concentrati “interessi enormi legati alle risorse economiche e al potere decisionale”. Le intercettazioni rivelano una presunta spartizione meticolosa delle Aziende Sanitarie Provinciali. “Noi abbiamo Enna, Palermo e Siracusa”, avrebbe detto Cuffaro, secondo le intercettazioni dei Carabinieri del Ros. Un disegno che, secondo gli investigatori, mirava a piazzare uomini di fiducia ai vertici per controllare appalti e nomine.

Tra gli indagati figurano anche l’ex ministro Saverio Romano, oggi deputato di Noi Moderati, e Alessandro Maria Caltagirone, direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Siracusa, coinvolti per presunta turbativa d’asta in un appalto affidato alla ditta Dussmann. Nell’inchiesta compare anche un ufficiale dei Carabinieri, il tenente colonnello Stefano Palminteri, accusato di rivelazione di segreto d’ufficio: avrebbe avvertito Cuffaro e Carmelo Pace (capogruppo Dc all’Ars) delle indagini in corso. Il 27 settembre 2023, le intercettazioni hanno documentato un presunto pranzo nelle campagne di Trapani, organizzato dall’ex deputato regionale Francesco Regina, oggi dirigente dell’Asp trapanese. In quell’occasione – scrive la Procura – si discusse delle imminenti nomine dei direttori generali delle 9 Asp siciliane, tra cui Trapani, in un clima di “forte fibrillazione politica e amministrativa”.

Un episodio che, se confermato, getterebbe ulteriore ombra su un sistema sanitario già in ginocchio, soprattutto nel trapanese, dove negli ultimi mesi lo scandalo dei ritardi nei referti oncologici ha provocato tre decessi e un’ondata di indignazione pubblica. Una sanità dunque sempre più fragile, schiacciata tra carenze strutturali, sospetti di mala gestione e logiche di potere. Mentre la giustizia farà il suo corso, resta l’amara constatazione di una regione in cui la salute pubblica sembra spesso diventare terreno di scambio politico, a scapito dei cittadini e del diritto fondamentale alle cure.

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