Lunedì 3 novembre, nell’area che si trova tra il Monumento ai Caduti e la Prefettura di Trapani, verrà installato il monumento cittadino in memoria dell’attentato che colpì l’auto del giudice Carlo Palermo, rimasto illesò, e che però provocò la morta di Barbara Rizzo, Giuseppe Asta e Salvatore Asta, lungo la strada di Pizzolungo. L’opera – che verrà inaugurata alle ore 9 – è stata realizzata dall’artista Massimiliano Errera come simbolo di rinascita sociale e di lotta contro tutte le mafie e comprende i resti dell’auto appartenuta all’ex Giudice con una installazione artistica floreale dedicata alla memoria di Barbara e dei suoi gemellini.
Ma l’ennesima polemica, nel capoluogo di Provincia, sta iniziando ad animare il dibattito pubblico. “Insieme a Bartolo Giglio, presidente dell’Associazione Alphaomega – dichiara Livio Marrocco, presidente della Fondazione Nova Civitas – negli ultimi quindici anni abbiamo più volte denunciato l’abbandono della carcassa “simbolo” presso i locali dell’Autoparco comunale, proponendone il recupero e una collocazione adeguata. Non comprendiamo la logica che ha portato l’Amministrazione a scegliere un luogo già identificato dalla cittadinanza per ospitare il Monumento ai Caduti. Un medesimo spazio urbano non può assolvere a più funzioni commemorative: quale sarebbe il senso?”.
Per l’ex deputato, tutto ciò appare “… ancor più illogico considerando che abbiamo più volte indicato come destinazione naturale Piazza/Largo Falcone e Borsellino, in via Virgilio, da me intitolata nel 2002, quando ero consigliere comunale, proponendo di trasformare quell’area, oggi invasa dalle sterpaglie, in un luogo della memoria con la posa dell’auto del giudice Palermo. Allo stesso tempo, quel luogo potrebbe diventare uno spazio di riscatto, fruibile dai bambini, gli unici su cui dovremmo davvero investire”. Marrocco parla di rammarico per l’ennesima occasione persa: “Non ci arrendiamo: continueremo a impegnarci affinché quell’area diventi un punto di riferimento per la legalità, a futura memoria”.