La mostra “Fantasiose bizzarrie” in corso presso la Chiesa di Sant’Agostino diventa anche occasione per un approfondimento culturale sui tessuti bizzarre e sul patrimonio di tessuti della Diocesi di Trapani. Già in queste settimane studiosi di diverse nazionalità sono stati a Trapani accompagnati dallo storico dell’arte Maurizio Vitella per studiare i paramenti in mostra. Da domani, giovedì 30 ottobre, è in programma un calendario di incontri per conoscere meglio questa cifra stilistica con gli interventi di Roberta Civiletto Storica del tessuto, del costume e restauratrice; Pilar Benito Garcia Capo dipartimento conservazione delle collezioni del Palazzo Reale di Madrid; Maurizio Vitella dell’Università di Palermo; Tommaso La Sala designer di moda e custume, Piero Messana, direttore dell’Ufficio diocesano per i Beni culturali della Diocesi di Trapani. Il primo appuntamento sarà invece guidato dal curatore dell’allestimento della Mostra, l’architetto trapanese Vito Corte docente di Progettazione Architettonica in diverse sedi universitarie e si terrà appunto giovedì 30 ottobre p.v. con inizio alle ore 18 nella Chiesa di Sant’Agostino. Il percorso di approfondimento culturale si concluderà l’11 gennaio 2026.
Il programma
GIOVEDÌ 30 OTTOBRE
Fantasiose Bizzarrie:
il progetto di allestimento della mostra
Vito Corte
Architetto
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE
Stravaganti giardini di seta.
Tessuti bizarre in Sicilia
Roberta Civiletto
Storica del tessuto,
del costume e restauratrice
GIOVEDÌ 18 DICEMBRE
Fantasia nella Città imperiale:
i tessuti bizzarre di Toledo
Pilar Benito Garcia
Capo dipartimento conservazione
delle collezioni del Palazzo Reale di Madrid
LUNEDÌ 29 DICEMBRE
Viaggi fantastici e fantasiose bizzarrie
della prima metà del Settecento
Pietro Messana
Direttore Ufficio BB.CC.EE. Diocesi di Trapani
Il sussurro della seta: l’abbigliamento
siciliano del primo Settecento
e le Stoffe Bizzarre
Tommaso La Sala
Designer di Moda e Costume
DOMENICA 11 GENNAIO 2026
Spigolature fantasiose e bizzarre
sui tessuti della Diocesi di Trapani
Maurizio Vitella
Dipartimento Culture e Società,
Università degli Studi di Palermo
La “fantasiosa bizzarria” fu una cifra stilistica distintiva della cultura del XVIII secolo. Essa fu alimentata in gran parte dagli scambi commerciali delle varie Compagnie europee delle Indie, che riversarono sui mercati del Continente manufatti orientali come porcellane e tessuti. Queste merci, con le loro decorazioni esotiche, affascinarono l’intera Europa, dando origine a un nuovo gusto. Traendo ispirazione dall’Oriente, questo stile influenzò tutte le arti applicate e culminò nelle particolari espressioni artistiche note come “Chinoiserie”. In questo contesto, la produzione di tessuti di lusso eccelse per fantasia decorativa, dando vita a una specifica varietà definita appunto “bizarre”. Centri rinomati per questa manifattura, diffusa in tutta Europa, furono Lione e Venezia; in ambito siciliano, si distinse in particolare Messina.
Queste stoffe si caratterizzavano per le loro decorazioni stravaganti: elementi naturali o animali venivano interpretati con tale libertà da risultare quasi irriconoscibili, formando composizioni che tendevano all’astrazione .Il repertorio decorativo attingeva anche a soggetti della tradizione orientale, a motivi architettonici e a forme geometriche fantastiche, riproducendo figure insolite e astratte. L’interesse per l’esotico si diffuse capillarmente, tanto che il suo fascino raggiunse persino le monache claustrali di Trapani. I tessuti bizarre condividono alcune caratteristiche fondamentali. A cominciare dai colori, che risultano sgargianti e luminosi, esaltati dall’impiego di filati d’oro e d’argento, specialmente nella produzione veneziana. Ancora, sono accomunati dal tipico disegno che presenta un rapporto ampio e asimmetrico, sviluppandosi in senso verticale e in diagonale sulla stoffa. Tuttavia, i tessuti bizarre caddero presto in disuso, ma il loro fascino continuò a influenzare e suggestionare le arti decorative europee.