Un nuovo fronte di approfondimenti investigativi coinvolge il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana. Gaetano Galvagno è stato raggiunto da un avviso di conclusione indagini assieme al suo autista, Roberto Marino. Proprio l’auto blu del presidente dell’Ars sarebbe stata utilizzata per finalità extraistituzionali da soggetti non autorizzati, vicini a Galvagno. Dalle indagini condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria sarebbe emerso che anche l’autista si sarebbe appropriato in maniera continuativa della vettura, impiegandola per finalità privata. In particolare, a Marino sono stati contestati 150 viaggi, nel periodo compreso tra il 15 febbraio e il 4 dicembre del 2024. L’autista, inquadrato come assistente parlamentare, avrebbe falsificato i fogli di missione controfirmati dal presidente dell’Ars.
Galvagno risulta già indagato con l’accusa di peculato nell’ambito di una vicenda che ha messo sotto i riflettori anche l’erogazione di fondi regionali per l’organizzazione di eventi.
Il quarantenne esponente di Fratelli d’Italia, considerato molto vicino al presidente del Senato Ignazio La Russa, fin qui si è sempre professato innocente e non ha mai fatto riferimento alla possibilità di dimettersi dalla presidenza dell’Ars. Nelle scorse settimane aveva dichiarato: “Mi butterei nel cassonetto di Paternò se mai dovessi farmi corrompere per un abito, ma neppure per tutto l’oro del mondo”.