Imprenditore denunciava le richieste di pizzo, ora è indagato per truffa allo Stato

redazione

Imprenditore denunciava le richieste di pizzo, ora è indagato per truffa allo Stato

Condividi su:

mercoledì 15 Ottobre 2025 - 10:56

Beffa per la cosiddetta antimafia siciliana. L’imprenditore edile Rosario Giuseppe Piraino, che aveva denunciato più volte chi gli aveva chiesto il pizzo conducendo numerose battaglie, è indagato per truffa ai danni dello Stato. Il gip ha accolto la richiesta della Procura di Palermo, disponendo il sequestro preventivo di tre milioni e mezzo di euro nei confronti di Piraino e della sua impresa, la Mosina Costruzioni.

Il meccanismo dello sconto in fattura

Il sistema utilizzato era quello dello sconto applicato direttamente in fattura. L’imprenditore avrebbe emesso fatture anticipate per i lavori, con l’obiettivo di ottenere i vantaggi fiscali previsti dal bonus facciate. Le indagini condotte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno riguardato una trentina di interventi edilizi, distribuiti dal centro storico alle aree periferiche di Palermo. Gli inquirenti hanno stimato in circa 7 milioni di euro il valore complessivo dei crediti fiscali fittizi legati al bonus. In diversi casi, la ditta Mosina Costruzioni si sarebbe limitata a installare solo le impalcature, senza eseguire gli effettivi interventi. In altre situazioni, i cantieri sarebbero stati interrotti prima del completamento, o mai avviati. Le operazioni oggetto di verifica coprono un arco temporale che va dal 2021 fino ad oggi.

La denuncia dei condomini di una palazzina

L’indagine ha preso avvio in seguito alla segnalazione di una condomina di un edificio situato nel quartiere Kalsa, i cui residenti avevano versato un anticipo pari al 10% del valore complessivo dei lavori. In una certificazione rilasciata dalla Mosina, gli interventi risultavano conclusi per un importo di 260.000 euro. Somma destinata alla riqualificazione di facciate, cornici decorative e parapetti. Tuttavia, l’impresa non ha portato a termine i lavori, che inizialmente avrebbero dovuto concludersi nel giro di tre mesi. In un primo momento, i condomini hanno inviato diverse lettere di diffida, dopodiché il direttore dei lavori ha rassegnato le dimissioni. La facciata è rimasta in condizioni di abbandono. A quel punto è stata avviata l’indagine della Procura, che avrebbe messo in luce “una prassi consolidata messa in atto da Piraino, volta – attraverso il meccanismo dello sconto in fattura – ad acquisire indebitamente crediti d’imposta, in parte destinati alla cessione per ottenere liquidità e in parte utilizzati in compensazione fiscale, generando così un illegittimo risparmio di spesa”. In alcuni casi, nonostante la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (Cila) sia stata trasmessa nel 2022, l’avvio dei lavori sarebbe stato retrodatata al 30 dicembre del 2021. Un modo, secondo l’accusa, per non perdere il diritto alla detrazione nella misura del 90%. I finanzieri hanno incrociato la documentazione con gli esiti dei sopralluoghi nei cantieri e l’escussione di oltre 30 amministratori di condomini.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta