Le intercettazioni di Natoli scuotono il mondo dell’antimafia. Manfredi Borsellino scrive ai figli: “Camminate a testa alta”

redazione

Le intercettazioni di Natoli scuotono il mondo dell’antimafia. Manfredi Borsellino scrive ai figli: “Camminate a testa alta”

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martedì 23 Settembre 2025 - 19:03

Alta tensione nel mondo dell’antimafia, dopo la puntata di ieri sera della trasmissione “Lo stato delle cose”, condotta da Massimo Giletti. Nel corso della serata, è stata ripresa la vicenda dell’audizione del magistrato Gioacchino Natoli e della conversazione privata che la precedette tra lo stesso Natoli e l’ex collega Roberto Scarpinato, dal 2022 parlamentare del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Antimafia.

A seguire, sono stati riportati i contenuti di un’altra conversazione tra Natoli e la moglie, in cui sono stati espressi giudizi offensivi nei confronti dei familiari di Paolo Borsellino.

A poche ore dalla messa in onda della trasmissione, Manfredi Borsellino ha inviato una lettera ai figli, ribadendo che hanno motivo di essere orgogliosi della propria famiglia. La riportiamo a seguire:

Cari Merope, Paolo e Fiammetta,

a distanza di anni emerge che un altro ex collega del vostro nonno, seppure nel corso di una conversazione privata, avrebbe definito vostro padre e le sue sorelle “tutti senza neuroni”, insulti ed epiteti più o meno analoghi a quelli – come ricorderete – che ci aveva rivolto un’altra autorevole ex giudice (Silvana Saguto, ndr), oggi condannata e detenuta per avere reiteratamente tradito quello Stato per cui vostro nonno aveva sacrificato la vita.

Questa volta però sarebbe stata financo insultata e vilipesa la vostra cara nonna Agnese, fatta passare nel corso di questa conversazione per “deficiente” e per una donna a cui “nessuno nel mondo e nella vita avrebbe mai dato retta”, tanto che sarebbe stato “indifferente sapere se era viva o morta”.

Parole terribili per le quali potrei dirvi anche questa volta “_non ragionate di loro ma guardate e passate_”, ma uno di voi tre ieri sera, seguendo il programma tv che si è occupato della incresciosa vicenda, mi ha confidato di essere rimasto abbastanza scioccato per aver conosciuto personalmente quell’ex collega del nonno e per averne sentito parlare come una persona che gli era vicino, per cui ritrovandosi a sentire quelle parole che gli sarebbero state attribuite gli veniva da pensare allora “_quante altre persone siano come lui.._”

A questo punto sento il dovere di dirvi oggi di continuare a camminare sempre a testa alta, perché forse vostro padre e le vostre zie per questi personaggi “avranno pochi neuroni”, ma siamo stati fortunati per avere avuto figli come voi e genitori – per dirla in gergo calcistico come sapete caro a papà- di “un’altra categoria”.

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