Una sala gremita, entusiasmo palpabile e la voglia di fare il punto sul cammino compiuto finora e sulle prospettive future. L’assemblea provinciale della Democrazia Cristiana, ospitata a Mazara del Vallo, si è trasformata in una vetrina di programmi, obiettivi e visioni che tengono insieme il radicamento territoriale e lo sguardo rivolto alle elezioni regionali del 2027. Il segretario nazionale Totò Cuffaro ha tracciato la linea con un richiamo al ruolo della DC in provincia di Trapani: “Abbiamo voluto estendere questa giornata per riflettere su ciò che il partito ha fatto e su come è cresciuto. Vogliamo essere presenti in tutte le città che andranno al voto nei prossimi mesi, con una presenza importante che caratterizzi i nostri valori”. Cuffaro ha ringraziato la consigliera comunale Vita Ippolito per l’impegno a Mazara e ha ribadito la linea: opposizione sì, ma costruttiva e propositiva. Poi il passaggio ai temi concreti, con le priorità che la DC intende portare sul tavolo della coalizione: “Sanità, agricoltura e lavoro. Sono questioni decisive, sulle quali stiamo avviando iniziative e continueremo a impegnarci anche in sede legislativa. Entro fine anno convocheremo un’assemblea aperta ai cittadini per raccogliere proposte e tradurle in azione politica”.
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Il commissario DC di Mazara Gancitano: “Noi opposizione a quinci”
A fare gli onori di casa il commissario cittadino Vito Gancitano, che ha rivendicato il ruolo della DC a Mazara: “Siamo stati il primo partito e lo saremo ancora. Ogni giorno registriamo nuove adesioni perché siamo alternativi a questa amministrazione. Continuiamo ad ascoltare la gente, a partire da temi cruciali come l’ospedale e l’acqua”. Gancitano ha confermato la linea di opposizione all’amministrazione Quinci, ma sempre in ascolto dei cittadini. Sulla prospettiva di un deputato regionale della provincia non si è sottratto: “Sono convinto che la DC ce l’avrà. Candidarmi? Io sono un uomo di partito e sono completamente a disposizione”. Dal palco è arrivata anche la voce della presidente regionale Laura Abbadessa, che ha scelto Mazara come simbolo di inclusione e comunità: “Questa città ha fatto della multiculturalità un punto di forza. La DC deve essere così: una comunità con valori comuni, capace di unire nelle diversità. Il partito cresce in tutta la Sicilia, e nella provincia di Trapani è vivo e radicato grazie al lavoro di militanti e amministratori. Le prossime scadenze sono vicine: il 2027 è dietro l’angolo e la DC lavorerà per garantire alla provincia una rappresentanza ai più alti livelli istituzionali”.
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Il segretario provinciale Giacomo Scala analizza la situazione nei comuni trapanesi
A dare la misura della crescita sul territorio è stato Giacomo Scala, che ha tracciato il quadro dei Comuni chiave. “Abbiamo fatto politiche di coerenza e correttezza, diventando attrattivi. Nonostante il nome antico, oggi la DC si è presentata come un partito nuovo”. Poi l’analisi città per città: ad Alcamo si valuta la mozione di sfiducia, a Campobello si ragiona sul terzo mandato per Castiglione, a Castellammare è stato colmato il vuoto in Giunta. Su Marsala, invece, la linea è netta: “In alternativa all’amministrazione Grillo, lavoriamo a una coalizione forte e coesa, valutando anche la candidatura di Nicola Fici”. Più complicata la situazione a Trapani: “Al momento sembra più un reality che politica, ma anche lì ci stiamo organizzando. Non possiamo arrivare impreparati”. Il quadro si è allargato con l’intervento del capogruppo all’Ars Carmelo Pace, che ha acceso i riflettori sulle Regionali, appuntamento elettorale nel 2027: “La provincia di Trapani avrà un deputato regionale, lo dissi tempo fa e lo confermo. Puntiamo a superare il 12% in Sicilia, il che significa 9-10 deputati all’Assemblea Regionale. Non è solo un auspicio, ma un calcolo fatto conti alla mano”. Un obiettivo che per Cuffaro può diventare persino più ambizioso: “Se non si voterà insieme alle Politiche, potremmo arrivare anche al 14-15%”. Una previsione che chiude l’assemblea con una prospettiva chiara: la DC guarda al futuro con l’ambizione di essere tra i protagonisti del prossimo futuro, forte del radicamento territoriale. E la provincia di Trapani, in tal senso, vuole candidarsi a fare da traino.