Ninny Aiuto risponde al preside Ruggieri sulla riapertura del viale Vittorio Veneto

redazione

Ninny Aiuto risponde al preside Ruggieri sulla riapertura del viale Vittorio Veneto

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domenica 14 Settembre 2025 - 15:05

Ninny Aiuto, promotore della petizione che ha fatto registrare, ad oggi, quasi 1000 sottoscrizioni per chiedere la riapertura del viale Vittorio Veneto, replica alla lettera firmata dall”ex preside Gioacchino Aldo Ruggieri.

Per ragioni di rispetto alla veneranda età del professor Gioacchino Aldo Ruggieri, proverò a rispondere alle offese dello stesso utilizzando un linguaggio meno forbito (forse) ma più chiaro e, certamente, diretto, se è vero che mi dirigo a lui in maniera del tutto esplicita, così come credo dovrebbe fare un vero intellettuale. Cominciando dall’inizio, rammento al nostro caro professore che nessuno «mette in difficoltà» chicchessia per la libera, nonché civile, espressione dei propri convincimenti o per perorare le proprie battaglie civiche, a meno che non si intenda questa società marsalese come una piccola Repubblica di Salò nel quale ci toccherebbe esser tutti irregimentati e allineati ai voleri della sacra burocrazia di emanazione regionale, burocrazia che spesso ha dato e continua a dare pessima prova di se, anche in molti altri campi. Poi parla di «ingenerosità» l’illustre concittadino, così come lui bolla circa Mille (perdonatemi il garibaldinismo) persone che hanno firmato la petizione. E, d’altronde, la stessa direttrice Occhipinti ci aveva tacciati, in numerose dichiarazioni pubbliche, di esser — riassumo io — «gente solo interessata ad attraversare con la tovaglia in spalla per andare in spiaggia o, peggio, per una birrozza». Si vede che una certa pseudo-intelletualistica altezzosità verso le iniziative popolari non gradite accomuna la gente anche attraverso differenti generazioni. Tralasciando, poi, di commentare una frase di cui non si rinviene il senso — «…esso nulla ha a che vedere col contesto romano», ebbene: perché? — la nostra richiesta rivolta all’Assessore Regionale ai Beni Culturali e dell’identità Siciliana denoterebbe, a suo dire, «quantomeno inesperienza e superficialità». Anzi, subito dopo rincarando la dose, allorché considera che noi stiamo chiedendo non solo aperture che non tengano in conto varie esigenze, ma che il tutto sia semplicemente «frutto di populismo dissennato e incolto», come se il solo ad aver studiato in città fosse stato lui, come se chi ha letto la lezione dei grandi (Sciascia, Pirandello, Dante, Unamuno, Ortega y Gasset, Manuel e Antonio Machado, Miguel Hernandez, Pedro Salinas, Shakespeare, Dante, Chaucer, Marlowe, Beckett, Osborne, Brook, Ayala, Lupo, Bevilacqua, Cipolla e tanti altri), abbia bisogno del conforto del buon “Preside di provincia” per capire se si sta pensando al futuro della città o attentando alla stessa. Ma è alla fine che il nostro severo critico si supera, quando, invitando «gli autori della richiesta a desistere», continua affermando che «mille firme su tale richiesta rischiano piuttosto di apparire come un tentativo di aprire o riaprire strade politiche». Che il primo promotore non ha nel suo recente passato né davanti, benché suo inalienabile diritto. O, forse, quello del professore è solo un lapsus legato alle alterne fortune politiche del figliolo che, rimasto con le gambe divaricate tra la vecchia esperienza a fianco di Massimo Grillo e un recentissimo quanto fallimentare tentativo di approccio col centrosinistra, cerca di accasarsi con la prima coalizione che passi di lì. Quella sì una così brutta pagina politica per la nostra città, eppure crediamo che persino essa non attenti democraticamente a nulla di fondamentale per la vita dei cittadini, se non al buongusto.

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2 commenti

  1. Io penso che la lettera del sig aiuto sia quanto meno pretestuoso. E fuori luogo le vicende politiche abbondantemente descritte con particolari spero, nn tendenziosi, sarebbe davvero misero, ma ritornando al parco archeologico io credo che il problema nn siano a l apertura al pubblico o meno della “strada” ma il tipo di progetto di sviluppo del parco stesso che credo sia ancora molto aleatorio . Si vuole realizzare un parco chiuso? O un parco aperto, integrato e ed aperto? Tante sono le problematiche progettuali e formali. Ma di fatto nel frattempo nulla si fa né nuove campagne di scavo né sistemazioni urbanistiche. Credo sia questo il vero problema e credo che insieme si possa cominciare a dare una direzione di sviluppo , i mille sottoscrittori insieme al preside possono cominciare insieme un percorso che possa dare una svolta . Scusate!

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  2. Michele Abrignani 15 Settembre 2025 09:57

    Lettera , argomentazioni e tipo di prosa che confermano l’opinione già consolidata del livello di coloro che vorrebbero trasformare il Parco in qualcosa di simile a come nel corso degli anni si è ridotta la Laguna dello Stagnone.
    Solidarietà e sostegno al prof. D’oggi eri e alla dottoressa Occhipinti..

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