Salemi: il borgo ‘salubre’ da Ruggero d’Altavilla a Tony Scott

redazione

Salemi: il borgo ‘salubre’ da Ruggero d’Altavilla a Tony Scott

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martedì 12 Agosto 2025 - 07:00

Su una collina che domina la fertile valle del Belice, sorge Salemi, città dalle radici profonde e antiche di . Secondo fonti storiche, l’abitato coincide con l’antica Halicyae, fondata dagli Elimi, popolazione autoctona della Sicilia occidentale. Durante l’epoca romana, Halicyae godette dello status di città libera ed immune, partecipando attivamente alla storia del territorio, specialmente in relazione alla vicina Segesta.

Le origini antiche: da Halicyae a Salèm, dai normanni agli arabi

Nel 440 d.C., l’arrivo di Vandali e Goti segnò un periodo di declino, aggravato da piraterie ed epidemie. Ma fu con l’arrivo degli Arabi, nel IX secolo, che la città rinacque sotto il nome di “Salèm”, termine che significa “luogo salubre e sicuro”. Gli arabi portarono innovazione agricola, un nuovo assetto urbanistico e una struttura a cortili e viuzze ancora riconoscibile. Nel 1130, il conte Ruggero II d’Altavilla, re di Sicilia, fece costruire un castello imponente dove sorgeva una precedente fortezza araba. Questa struttura divenne simbolo del potere normanno e ospitò nel 1392 la famiglia reale aragonese, legando Salemi a un intrigo dinastico con la figura di Bianca di Navarra. Durante tutto il periodo aragonese, Salemi conservò il titolo di città demaniale, non essendo mai stata ceduta ai baroni. Questo le garantì importanti privilegi economici e civili, che stimolarono lo sviluppo urbano e commerciale, anche grazie alla presenza attiva della comunità ebraica, particolarmente nel quartiere della Giudecca.

Rinascita spagnola e sviluppo barocco

Con l’arrivo degli Spagnoli e il sostegno dato da Salemi nella lotta contro gli Angioini, la città consolidò la sua importanza strategica e culturale. Fu durante questo periodo che vennero eretti imponenti edifici religiosi e civili, tra cui:

  • Il Collegio dei Gesuiti
  • La Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola
  • Numerosi palazzi nobiliari

Salemi si arricchì anche di un’intensa attività culturale e religiosa, visibile ancora oggi nei dettagli barocchi delle sue architetture.

Il Giorno della Capitale: Garibaldi a Salemi

Il 14 maggio 1860 Salemi visse uno dei momenti più significativi della sua storia. Giuseppe Garibaldi, dopo lo sbarco a Marsala, vi fu accolto dal Decurionato cittadino che gli offrì la dittatura in nome di Vittorio Emanuele II. Per un giorno, Salemi fu simbolicamente la prima capitale d’Italia: dal castello sventolò la prima bandiera tricolore sotto la monarchia sabauda. La Piazza Dittatura, così chiamata in memoria dell’evento, conserva ancora oggi il palazzo municipale con lo stemma cittadino.

Il Terremoto del 1968 e la Rinascita

Il terremoto del Belice del 1968 fu un evento drammatico per Salemi. Molti quartieri storici — Misericordia, Rabato, Carmine, San Francesco di Paola — subirono gravi danni o furono rasi al suolo. Il centro cittadino fu ripensato e ricostruito più a valle, dando origine a un nuovo centro urbano, mentre parte del centro storico fu oggetto di restauri tuttora in corso.

Salemi: un patrimonio da scoprire

Oggi Salemi vanta un sistema museale di rilievo, ospitato nel Collegio dei Gesuiti e articolato in quattro importanti poli:

  • Museo del Risorgimento
  • Museo di Arte Sacra, con una fedele riproduzione della Casa Santa di Loreto
  • Museo Archeologico, con reperti da Mokarta, Monte Polizzo e San Miceli
  • Museo della Mafia, moderno e toccante, con un percorso immersivo che offre una riflessione sulla criminalità organizzata e la sua influenza nella storia siciliana.

Salemi conserva numerose chiese di valore storico e artistico:

  • Chiesa e Convento di Sant’Agostino: sede del “Pantheon dei Salemitani illustri” con opere di Gherardo delle Notti e Antonello Gagini.
  • Chiesa di San Clemente (Sant’Annedda): la più piccola e suggestiva della città, decorata con le dodici tele settecentesche di Fra Felice da Sambuca.
  • Chiesa di Sant’Ignazio e Collegio dei Gesuiti: con un organo settecentesco funzionante, colonne tortili e una facciata barocca pregevole.

Simboli della città e tradizioni (culinarie)

Statua di San Nicola di Bari (1795), patrono della città, come ex voto dopo il terremoto del 1794. Restaurata dopo il sisma del ’68, si trova in Piazza Libertà. Piazza Alicia, cuore storico con i resti della Chiesa Madre e il Castello Normanno-Svevo, da cui nel 1860 sventolò la bandiera d’Italia. Salemi mantiene vive tradizioni gastronomiche e artigianali:

  • Pietra “campanedda”: materiale locale che emette un suono simile a una campana.
  • “Sfinciune di San Giuseppe” e la “pasta con la mollica”, piatti tipici della festa dedicata al Santo.
  • “Lu fistinu di San Nicola”, celebrazione del patrono, ricca di devozione popolare e folclore.

Tony Scott: il suono del mondo da Salemi al Jazz

Il grande clarinettista jazz Tony Scott, nato negli USA da genitori salemitani emigrati, è una figura emblematica della connessione tra Salemi e il mondo. Dalla Juilliard School di New York ai locali di Harlem, fino ai palchi internazionali con Charlie Parker, Billie Holiday, Duke Ellington e Keith Jarrett, Scott ha saputo fondere il jazz con sonorità africane, asiatiche ed europee. Diceva di sé: “Non suono il clarinetto come uno strumento, ma come parte del mio corpo e del mio spirito“.

Salemi e il legame con l’imprenditore coreano Yongman Kim

Alcuni anni fa, in un clima di grande emozione e riconoscenza, la città di Salemi ha conferito la cittadinanza onoraria all’imprenditore coreano Yongman Kim, che nel 2009 donò alla cittadina trapanese la propria straordinaria collezione di film in VHS e DVD. Un gesto che, a distanza di anni, ha dato vita a un’importante iniziativa culturale: il festival del cinema indipendente “CineKim”, la cui prima edizione è stata inaugurata proprio nel suggestivo scenario del Castello normanno-svevo di Salemi. L’ex sindaco Domenico Venuti disse: “Kim è sempre stato un amico di Salemi, e oggi è anche un nostro concittadino. Il festival del cinema è solo l’inizio di una collaborazione che promette nuovi e importanti sviluppi. Salemi, insieme all’intera Sicilia occidentale, può diventare un punto di riferimento culturale internazionale“. Il festival CineKim, nato dall’accordo tra Kim e il Comune di Salemi, è inserito nella programmazione della “Settimana delle Culture” e prevede proiezioni e dibattiti in un cartellone ricco, distribuito in cinque pomeriggi fino al 30 luglio. L’iniziativa è promossa dal Comune di Salemi, in collaborazione con l’associazione Cuncuma. Tra i progetti futuri spicca anche la creazione di un museo del cinema, che sarà alimentato proprio dalla Collezione Kim. L’accordo, formalizzato lo scorso aprile a New York, prevede inoltre l’istituzione di uno spazio dedicato a Salemi all’interno del Centro Kim della Grande Mela, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere le eccellenze naturali, artistiche e culturali del territorio siciliano.

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