“I viali parafuoco posti a protezione delle aree demaniali sono stati integralmente realizzati e completati. Un’evidenza che, a differenza di quanto recentemente dichiarato da un sindacato di categoria, è stata confermata anche dal Corpo forestale della Regione Siciliana, che ha dettato i tempi per la loro esecuzione e ha verificato a posteriori la bontà dell’operato degli addetti alla manutenzione. Inoltre, gli operai forestali resteranno in servizio anche al fine di garantire le azioni di prevenzione e sorveglianza. Informazioni diverse da queste, diffuse senza verifica, generano solo allarmismo ingiustificato”. A dirlo è l’assessore regionale all’Agricoltura e allo sviluppo rurale, Salvatore Barbagallo, che con queste parole replica al SIFUS, che in queste ore ha denunciato, invece, la grave carenza dei viali parafuoco e la sospensione, ad agosto e settembre, di circa 7.000 operai forestali con contratti a 101 giornate, proprio nel pieno della stagione a rischio incendi.
Di fatto, la Regione sta cercando di far passare il messaggio che alla base degli incendi ci sia la mancata manutenzione dei terreni da parte dei privati, in violazione delle ordinanze comunali. Una ricostruzione a cui il SIFUS adesso replica: “Non temiamo la verità: la pretendiamo. Mentre alcuni recitano, noi siamo nei cantieri, tra gli operai e nei boschi che continuano a bruciare”. In particolare, il sindacato evidenzia “Dai dati raccolti dai nostri dirigenti territoriali e dalle testimonianze dirette degli operai, risulta che in moltissimi cantieri i lavori sono fermi al 50%. Inoltre, non è stata effettuata né la pulizia del sottobosco né quella delle stradelle interpoderali”. A ciò si aggiunge: “Barbagallo attribuisce impropriamente al Corpo Forestale la competenza sulla verifica. In realtà, tale funzione spetta al Dipartimento Sviluppo Rurale e Territoriale, che non ha mai rilasciato alcuna nota ufficiale coerente con quanto dichiarato dall’assessore. Una forzatura che rischia di generare disinformazione istituzionale”.
Sulla vicenda interviene anche la deputata regionale trapanese Cristina Ciminnisi: «Sentire l’assessore Barbagallo parlare di “viali parafuoco completati”, “prevenzione garantita” e di “allarmismo ingiustificato” mentre la Sicilia brucia sotto i nostri occhi, è uno schiaffo all’intelligenza dei cittadini. I fatti smentiscono ogni parola. I roghi di questi giorni raccontano una verità opposta: nessuna pianificazione, solo dichiarazioni vuote e tentativi goffi di coprire l’ennesimo fallimento».
«La Riserva dello Zingaro è andata in fumo. Ettari di bosco, biodiversità, patrimonio ambientale distrutti – prosegue Ciminnisi –. E non parliamo di eventi imprevedibili: si tratta di incendi dolosi, come sempre, che il governo regionale continua a trattare come calamità naturali improvvise. Invece, ogni estate si ripete lo stesso copione, e chi dovrebbe proteggere il territorio arriva puntualmente in ritardo. Altro che “azioni di prevenzione e sorveglianza garantite”: siamo all’abbandono programmato».
Ciminnisi ricorda che mesi fa aveva denunciato criticità e assenze gravi nelle strutture territoriali. «Io l’avevo detto mesi fa e lo avevo fatto anche con atti formali, con due interrogazioni che non hanno ricevuto risposta. L’avevo denunciato pubblicamente: prevenzione inesistente, i territori completamente esposti, forestali lasciati senza mezzi e senza direttive. E adesso Barbagallo di racconta che era tutto sotto controllo. A Trapani – sottolinea –il Servizio n.17 “Servizio per il Territorio di Trapani” del Dipartimento Sviluppo Rurale e Territoriale è ancora senza un dirigente da due anni. Un solo funzionario, zero coordinamento, e una macchina della prevenzione completamente ferma. Questa è la realtà».