Gatti, coccole e yoga: l’Oasi Felina di Favignana

Camilla Marino

Gatti, coccole e yoga: l’Oasi Felina di Favignana

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domenica 20 Luglio 2025 - 06:47

Esiste un tipo di legame molto particolare. È una connessione profonda, quasi spirituale, che solo certe persone possono affermare di provare e che arriva come un sussurro da parte della Natura, che ci ricorda che anche noi siamo, in fondo, animali. Si chiama ailurofilia ed è quel rapporto rispettoso e silenzioso che si instaura fin da subito con i gatti e con i felini in generale. E come non innamorarsi dei gatti? Con le loro movenze aggraziate, la loro aria contemporaneamente misteriosa e tenera, con gli enigmi e i significati esoterici che si portano dietro da millenni.

Forse, chi guarda negli occhi un felino e sente innescarsi questa affinità, si sta riallacciando a una parte di sé del tutto ancestrale e mistica, sepolta sotto le scartoffie della memoria, coperta da quel velo di polvere che rappresenta la civilizzazione.

Perciò, date queste premesse, potete intuire quale possa essere il mio stato mentale ogni volta che varco la soglia dell’Oasi Felina di Favignana, un piccolo santuario che si occupa della salvaguardia dei gatti randagi che bazzicano sullo scoglio egadino.

Soccorso Animali Isole Egadi, abbreviato SAIE, è un’associazione di volontariato il cui fiore all’occhiello sul territorio è proprio l’Oasi Felina: «Quello di cui abbiamo sempre sentito l’esigenza era costruire un’oasi Felina, perché non sapevamo dove mettere tutti i cuccioli che venivano trovati abbandonati. Non avevamo un luogo in cui poter lavorare sui gatti in modo, diciamo, etico e costante.», mi spiega una volontaria.

In effetti, sull’isola sono state istituite diverse colonie, ma queste non permettono una cura adeguata dei felini: a differenza di un’oasi, le colonie non sono “contenitive”, ragion per cui non è possibile “acchiappare al volo” tutti i nostri amici a quattro zampe per sterilizzarli o medicarli. Bisogna altresì considerare che la maggior parte di essi sono animali randagi: «L’oasi ti consente di addomesticare questi gatti, di tenerli sotto controllo dal punto di vista sanitario e anche dal punto di vista comportamentale.»

Perché comportamentale? Perché i gatti dell’Oasi Felina di Favignana sono adottabili ed è dunque indispensabile educarli al contatto e alla convivenza con gli esseri umani: «Noi facciamo anche un lavoro di consulenza nei confronti dei potenziali adottanti.», mi espone sempre la volontaria.Per intenderci, non si può donare un cucciolo bisognoso di attenzioni e coccole a una persona che passa poco tempo in casa, gli si consiglia, invece, un gatto più adulto e indipendente.

Da una tale organizzazione, ne consegue che tutti gli “ospiti” dell’Oasi siano praticamente domestici: vengono accettati maggiormente i cuccioli, in modo che fin dalla tenera età possano abituarsi alla vita con le persone, a prescindere dall’indole di ciascuno. Naturalmente, l’ingresso all’Oasi avviene solo dopo un periodo di quarantena e qualora il gatto non presenti malattie infettive e contagiose.

Anche gli esemplari adulti possono essere introdotti, ma solo se hanno un carattere adeguato, il test FIV-FELV negativo e a seguito di vaccinazione e sterilizzazione.

Grazie al contributo di chi svolge lavori socialmente utili, la piccola cava in cui è presente l’Oasi, ha preso forma diventando un rifugio organizzato, accogliente e immerso nella natura, con un suo microclima perfetto per salvaguardare la salute di queste adorabili bestioline.

Le cave a cielo aperto, infatti, sono più calde durante l’inverno e mantengono il fresco durante l’estate.

In un’occasione eccezionale questo luogo si è trasformato anche in un sito perfetto per la meditazione: l’insegnante di yoga Michela Mansueto ci ha guidati nella pratica di questa stimolante disciplina proprio all’interno dell’Oasi.Mentre facevamo il saluto al sole, i nostri “assistenti pelosi” sono stati tranquilli e mansueti, circolando in mezzo a noi.

Rigenerare lo spirito in questo modo, sotto la frescura degli alberi, a piedi nudi sul legno e sulla terra, in compagnia degli animali, non ha avuto prezzo e si è rivelata un’esperienza piacevole e tonificante, che è stata in grado d’infondere il buon umore a tutti.

Non è facile cogliere l’importanza del lavoro e la dedizione di chi gestisce l’Oasi, probabilmente dimenticando che i gatti randagi sull’isola sono parecchi.Nell’ultima decade la mentalità egadina ha avuto una piacevole evoluzione nella comprensione della preservazione di cani e piccoli felini. Ma i passi da fare per una consapevolezza collettiva sono ancora tanti: spesso, c’è chi si lamenta dei prezzi delle prestazioni veterinarie o del fatto che non tutti i gatti vengano accolti all’Oasi.

Ma prendersi cura di un animale costa e non è possibile aiutare simultaneamente le centinaia di mici randagi sull’isola.

Cerchiamo, piuttosto, di collaborare per il bene comune e dare il nostro contributo anche civile a questa meravigliosa iniziativa.

D’altronde, come diceva Gandhi: “La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.”

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