Sulle isole minori siciliane – da Linosa a Marettimo, passando per Favignana – i gatti randagi fanno ormai parte integrante del paesaggio. Turisti e abitanti li osservano ma dietro questo quadro pittoresco si nasconde una realtà più complessa: il randagismo felino è un problema ambientale e sanitario, che sfugge di mano soprattutto in molte regioni del Sud. Per fortuna c’è chi ha deciso di agire. Silvia Amodio, giornalista e documentarista milanese da sempre impegnata nel sociale, ha dato vita a un progetto di salvaguardia e controllo della popolazione felina che ha cambiato il volto anche di Marettimo e Favignana. Il suo intervento – sostenuto dall’associazione “Alimenta l’amore” di Coop Lombardia e da volontari locali – ha portato alla sterilizzazione e al reinserimento di circa 500 gatti, contribuendo a ridurre drasticamente nuove cucciolate e migliorando la salute degli animali.
Veri e propri “tutor” delle colonie sono i volontari formati ad hoc che si prendono cura dei felini e monitorano la loro condizione. Tutto è iniziato da un atto d’amore: Silvia ha voluto onorare la memoria della sorella Paola, scomparsa prematuramente e grande amante dei gatti. Durante un soggiorno a Linosa, Silvia ha trovato centinaia di animali denutriti e malati, e ha deciso che il cibo non bastava: serviva un intervento strutturato. Ha mobilitato risorse, coinvolto enti e convinto associazioni come Action Project Animal e la scientifica Berta Maris a unirsi a lei ed ha portato avanti questo progetto anche nelle isole egadine. La sfida non era semplice: non tutte le isole minori hanno un presidio veterinario e portare avanti campagne di sterilizzazione può essere logisticamente complicato. Ma Silvia Amodio, che si occupa di etologia e comunicazione animale da oltre trent’anni – con una laurea alle Hawaii in filosofia del linguaggio, studiando la comunicazione tra uomo e delfino – ha saputo trovare una strada. Grazie al suo impegno e alla rete costruita negli anni, oggi le colonie feline delle Egadi e di Linosa non sono più un problema, ma un esempio virtuoso di coesistenza e cura. E quei gatti, un tempo abbandonati a sé stessi, sono diventati i veri custodi silenziosi delle isole.