Danno erariale, ancora guai per l’ex vescovo di Trapani e la Diocesi

redazione

Danno erariale, ancora guai per l’ex vescovo di Trapani e la Diocesi

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lunedì 07 Luglio 2025 - 13:24

L’ex vescovo di Trapani, Francesco Miccichè, è ancora nei guai. Insieme alla Diocesi dovrà comparire davanti alla Corte dei Conti della Regione Siciliana per rispondere di un presunto danno erariale di 403mila euro a carico del Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’udienza è stata fissata per il 17 dicembre dalla presidente della sezione giurisdizionale, Anna Luisa Carra. Già lo scorso ottobre la Procura di Trapani aveva chiesto per lui una condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione accusato di peculato nell’ambito del cosiddetto “Caso Curia”.

L’inchiesta per peculato

L’inchiesta trae origine dal procedimento penale che ha visto l’ex prelato imputato proprio per peculato: l’accusa era quella di aver utilizzato in modo improprio fondi provenienti dall’8 per mille, destinati alle iniziative della Diocesi. Stando alla ricostruzione della Procura, Miccichè avrebbe trasferito oltre 400mila euro su un conto della Diocesi di cui disponeva liberamente, senza obbligo di trasparenza o rendicontazione. In primo grado, alcune imputazioni sono cadute in prescrizione, mentre per altre il vescovo è stato assolto. Nonostante l’esito del processo penale, la vicenda ha aperto la strada a un’azione in sede contabile. Nell’atto di citazione si legge: “L’impiego delle risorse dell’otto per mille deve avvenire nel rispetto di scopi specifici stabiliti dalla legge. Qualsiasi uso difforme da tali finalità è incompatibile con il quadro normativo vigente”. Secondo l’accusa, l’operato dell’ex vescovo sarebbe stato intenzionalmente diretto a deviare i fondi da finalità istituzionali, per destinarli invece a interessi privati e familiari.

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