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Claudia Marchetti

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lunedì 23 Giugno 2025 - 07:27

Mentre Trapani accoglie le nazionali di pallanuoto per il prestigioso Trinacria Cup 2025, grazie alla sua piscina comunale olimpionica, a Marsala la situazione è ben diversa: la piscina comunale è chiusa da anni, i lavori di ristrutturazione annunciati non sono stati completati e, a oggi, nessuna data certa di riapertura è stata comunicata. È il simbolo di due approcci radicalmente diversi alla gestione dello sport e delle infrastrutture pubbliche: da un lato una città, Trapani, che investe, programma e punta sulle ricadute economiche e sociali dello sport; dall’altro Marsala, che da anni promette, rimanda e si trova ancora oggi senza una struttura fondamentale per atleti, scuole e cittadini.

A gennaio 2025, il Comune di Marsala aveva annunciato che i lavori alla piscina comunale si sarebbero conclusi entro giugno. Ma siamo al 23 del mese, e della struttura non si sa nulla: nessuna comunicazione ufficiale, nessuna inaugurazione, nessuna certezza per l’utenza. L’investimento complessivo per la riqualificazione dell’impianto era di quasi un milione di euro divisi tra fondo ministeriale, Regione e compartecipazione comunale: i ritardi accumulati fanno temere l’ennesimo slittamento.

La piscina comunale di Marsala è chiusa ormai dal 2020, anno in cui scadde il contratto di gestione con la società Blue Water, che ancora oggi risulta debitrice di una somma ingente nei confronti del Comune per inadempienze contrattuali. Già nel 2018, furono i vigili del fuoco a decretarne la chiusura, rilevando gravi carenze di sicurezza sul lavoro, responsabilità anch’esse attribuite alla società di gestione. In quattro anni, però, poco o nulla è stato fatto. Il Comune ha avviato un lungo iter burocratico per ottenere i fondi, ma l’inerzia amministrativa e politica ha continuato a rallentare tutto. Intanto, a Marsala, le associazioni sportive sono rimaste senza una casa, le scuole senza uno spazio per l’attività natatoria e i cittadini senza servizi.

Nel frattempo, a pochi chilometri di distanza, Trapani raccoglie i frutti di una pianificazione sportiva concreta. Dopo l’exploit della Trapani Shark nel basket, la città continua a puntare sulle infrastrutture sportive, affidando nuove strutture e trasformandole in motori di sviluppo e visibilità. La piscina olimpionica di Trapani ospita il Settebello, la Nazionale italiana di pallanuoto, e altri team internazionali: un evento che porta turismo, economia e prestigio alla città. Il Comune ha dimostrato che sport, cultura e promozione territoriale possono camminare insieme, con ritorni importanti per l’intera comunità.

Invece, a Marsala, piove sul bagnato – letteralmente e metaforicamente. Oltre alla piscina, anche il Palabellina continua a registrare disagi, infiltrazioni e problemi strutturali. E mentre si discute di bandi e gare d’appalto, la realtà resta ferma. Gli iter burocratici sono senza dubbio complessi, ma ciò che colpisce è l’assenza di visione, di impulso e di trasparenza da parte dell’amministrazione. Ogni mese perso è un danno per le società sportive, per gli atleti e per un’intera generazione di giovani che meriterebbe impianti all’altezza.

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