Trapani, 70 agenti della Penitenziaria e 50 detenuti protestano sulle condizioni di lavoro

redazione

Trapani, 70 agenti della Penitenziaria e 50 detenuti protestano sulle condizioni di lavoro

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sabato 07 Giugno 2025 - 16:30

Una protesta silenziosa ma fortemente simbolica ha visto la partecipazione di oltre 70 operatori della Polizia Penitenziaria di Trapani, che hanno voluto esprimere pubblicamente il loro profondo disagio rispetto alle condizioni lavorative quotidiane. “Un malessere diffuso e profondo”, lo definiscono i sindacati di categoria, che lanciano l’allarme su una situazione divenuta ormai insostenibile. “Una partecipazione così numerosa certifica una condizione allarmante – affermano congiuntamente Gaspare D’Aguanno (SAPPE), Rocco Parrinello (SINAPPE), Fausto Caruso (OSAPP), Vito La Torre (UILPA Polizia Penitenziaria), Arcangelo Poma (USPP) e Antonio Ficara (FNS CISL) – e tutti gli intervenuti hanno segnalato che giornalmente rischiano l’incolumità fisica, procedimenti disciplinari e/o penali, a causa di una gestione resa impossibile da molteplici criticità”.

Al centro delle denunce: un sovraffollamento “soffocante”, un’elevata aggressività da parte della popolazione detenuta, la mancanza di un reparto di isolamento che permetta di separare soggetti con problematiche psichiatriche dagli altri reclusi, e la carenza cronica di personale. Secondo i sindacati, mancano all’appello almeno 15 Ispettori, 20 Sovrintendenti e 50 agenti. A peggiorare il quadro, la fatiscenza strutturale dell’edificio penitenziario che, spiegano, “… non è in grado di garantire né sicurezza né dignità a chi vi lavora e a chi vi è ristretto”. Non meno grave, per le rappresentanze sindacali, è l’assenza di risposte concrete da parte delle istituzioni. “L’impegno del Ministero di integrare Ispettori e Agenti è stato completamente disatteso – dichiarano – ed è impensabile che il Dipartimento continui a considerare presenti nella pianta organica del carcere di Trapani unità che, di fatto, non espletano servizi operativi, alterando così sia le attuali dotazioni organiche che le future assegnazioni”. Per cercare una via d’uscita, i sindacati annunciano l’intenzione di inviare una missiva al Provveditore della Sicilia, chiedendo un incontro urgente congiunto con le strutture sindacali regionali, al fine di trovare soluzioni percorribili per fronteggiare la crisi. “Non si può più aspettare – concludono – servono interventi urgenti e concreti. La sicurezza del personale e la funzionalità del sistema penitenziario non possono essere sacrificati sull’altare dell’inerzia amministrativa”.

La protesta dei detenuti

Inoltre circa 50 detenuti si sono rifiutati per ore di rientrare nelle celle, restando nei passeggi per chiedere più tempo per socializzare e telefonare ai familiari. La protesta è finita dopo una mediazione da parte dei magistrati di sorveglianza. Il segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, ha denunciato che disordini, violenze e aggressioni nelle carceri italiane continuano ovunque, senza sosta. Spesso le violenze verso la Polizia penitenziaria non fanno notizia, a differenza di quelle verso detenuti famosi. A Trapani, gli agenti sono rimasti in servizio dalle 8 del mattino fino a tarda sera Intanto, il Governo resta fermo nonostante le promesse e lo stesso Ministro Nordio ha ammesso l’aumento delle rivolte. Il sistema carcerario è al limite e regge solo grazie al sacrificio degli operatori, ormai stremati. Se non si interviene prima dell’estate, si rischia una crisi gravissima.

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