Giuseppe Pagoto torna sindaco delle Egadi tra vecchie ombre e promesse

Carmela Barbara

Giuseppe Pagoto torna sindaco delle Egadi tra vecchie ombre e promesse

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mercoledì 28 Maggio 2025 - 07:27

Con 1.304 voti, Giuseppe Pagoto è stato proclamato ufficialmente ieri mattina nuovo sindaco delle Isole Egadi. Uno scarto di 188 preferenze ha sancito la sua vittoria sull’avversario Francesco Sammartano, fermatosi a quota 1.116. Si chiude così una campagna elettorale breve, intensa e carica di tensioni, che in poco più di venti giorni ha ridisegnato le alleanze politiche dell’arcipelago, spezzando il centrodestra in due fazioni contrapposte e vedendo una parte significativa del Partito Democratico confluire sul nome di Pagoto. Una vittoria, quella dell’ex primo cittadino, che sa di ritorno. Pagoto non è nuovo alla guida dell’arcipelago: già vicesindaco, poi sindaco per due mandati consecutivi, aveva lasciato la scena politica dopo essere finito agli arresti domiciliari, seguiti dalle dimissioni. Oggi, nonostante alcuni procedimenti giudiziari ancora in corso ma nessuna condanna definitiva, torna alla guida del Comune con l’intento dichiarato di riprendere da dove aveva lasciato. Determinante per la sua elezione è stato il voto di Levanzo, dove Pagoto ha ottenuto 95 preferenze contro le 24 raccolte da Sammartano. Marettimo, al contrario, ha annullato ogni differenza con un pareggio perfetto: 181 voti per ciascun candidato sindaco. Decisive, dunque, le urne di Favignana, che hanno segnato la rotta del nuovo mandato.

La lista “Movimento per le Egadi – Pagoto Sindaco” ha conquistato 1.297 voti, ottenendo così otto seggi in Consiglio comunale. Gli eletti sono: Giuseppa Monteleone – 348 voti, Dafne Borgia – 287 voti e Ignazio Lucido – 238 voti (entrambi designati assessori), Antonino Olivieri – 189 voti, Angelo Sercia – 180 voti, Emanuela Serra – 168 voti, Luana Carriglio – 145 voti e Ezia Crimaudo – 144 voti. Tre invece i seggi assegnati alla lista “Egadi Meravigliose – Sammartano Sindaco”, che porta in Assise Civica: Maria Sinagra – 384 voti (la più votata in assoluto), Antonino Lo Iacono – 309 voti e Giorgia Maiorana – 213 voti. Un ulteriore seggio è stato assegnato allo stesso Francesco Sammartano in qualità di candidato sindaco sconfitto. Grande esclusa, almeno per il momento, la consigliera uscente Kim Ernandez, figlia dell’ex sindaco Gaspare. Si è fermata a 208 preferenze, appena cinque voti sotto la soglia utile per entrare in Consiglio. Ma nulla, alle Egadi, è mai veramente definito. C’è già chi scommette su un passo indietro da parte di Maria Sinagra, consigliera anziana, ex candidata sindaco alle scorse amministrative vinte da Francesco Forgione (sfiduciato lo scorso febbraio), e da sempre amica della famiglia Ernandez. Si vocifera che potrebbe cedere il suo posto proprio a Kim. Un’ipotesi che, tuttavia, divide. Se da un lato si parla di gesto di generosità politica, dall’altro i 384 elettori che l’hanno sostenuta potrebbero pensare ad un tradimento. E c’è già chi propone per lei la presidenza del Consiglio comunale, rilanciando un messaggio al sindaco: «Se Pagoto vuole dimostrare di essere un sindaco inclusivo, come dice di essere, dovrebbe farlo».

Appena concluso lo scrutinio, Giuseppe Pagoto si è spostato in piazza Europa, accolto da una folla festante di sostenitori. “È stato un risultato straordinario e inaspettato in questi modi – ha detto a caldo –. Abbiamo vinto in tutte le sezioni di Favignana, a Levanzo e abbiamo pareggiato a Marettimo. Faccio un augurio ai miei avversari per lavorare insieme per il bene dell’Arcipelago, perché il sindaco è di tutti e da domani amministreremo di nuovo le Egadi. Già nelle prossime ore c’è la prima riunione sui rifiuti. Il merito va alla nostra squadra, qualcuno diceva che eravamo soli e invece questa piazza piena sta dimostrando che non siamo soli”. Il commento di Francesco Sammartano, affidato ai social, è stato sobrio ma carico di riflessioni amare. “Faccio i miei complimenti al vecchio e nuovo sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto e gli auguro buon lavoro. Ringrazio tutte le cittadine e i cittadini che mi hanno sostenuto in questa campagna elettorale con passione, coraggio e fiducia. È stato un percorso intenso, fatto di incontri, ascolto, idee e partecipazione sincera. Fatta questa doverosa premessa, sento però il dovere di condividere alcune riflessioni. Avevamo presentato un programma ambizioso e coraggioso, con uomini e donne egadini seri, onesti e competenti, pensato per voltare pagina e rilanciare Favignana, Marettimo e Levanzo. Una proposta di discontinuità vera, concreta, netta rispetto al passato. La maggioranza degli elettori ha scelto diversamente, optando per la continuità. Un’occasione persa per avviare un cambiamento necessario. ‘Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi’ scriveva Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo. Una frase che oggi suona amara, ma attuale. Si è preferito restare ancorati a logiche note, piuttosto che rischiare una rotta nuova. Rispetto profondamente il verdetto delle urne, ma non posso nascondere la mia preoccupazione per il futuro delle nostre Isole, a partire da chi, designata in giunta come assessora, si era costituita parte civile contro Pagoto: mi chiedo come si comporterà adesso. Per questo, il mio impegno non si ferma. Anzi, si rafforza. Sarò presente in Consiglio comunale con determinazione e senso di responsabilità con i miei esperti colleghi. Con loro garantiremo una vigilanza attenta e costruttiva, a pretendere trasparenza, efficienza e rispetto per tutti i cittadini, viste anche le brutte esperienze del passato. Barra al centro e avanti tutta. Il cambiamento può essere rallentato, ma non fermato”. Il nuovo Consiglio comunale si insedierà certamente entro la prima metà di giugno e l’arcipelago delle Egadi entrerà in una fase politica complessa. Le tensioni emerse durante la campagna elettorale non si sono del tutto sopite e la presidenza del Consiglio sarà il primo banco di prova per verificare la volontà di inclusione espressa da Pagoto. Sullo sfondo, restano i nodi irrisolti delle ultime amministrazioni, le promesse di trasparenza e legalità, e un territorio che, come sempre, aspetta risposte concrete.

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