Ridurre la vulnerabilità sismica dei luoghi di culto ed evitare, oltre alle spese di ricostruzione delle chiese distrutte, la perdita di opere d’arte. E’ questo l’obiettivo dell’Investimento 2.4 “Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio FEC e siti di ricovero per le opere d’arte grazie al Pnrr. La misura prevede di agire su tre linee: mettere in sicurezza prevenendo i danni da terremoto i luoghi di culto, restaurare il patrimonio Fondo Edifici di Culto (FEC), realizzare depositi dove collocare le opere d’arte coinvolte negli eventi sismici. Si privilegeranno le regioni del Centro Italia già colpite da eventi sismici importanti. In particolare, in questi giorni, a Marsala si vedono già i primi interventi. La Chiesa di Santa Maria dell’Itria è uno dei progetti finanziati, rientrando nella misura dedicata alla sicurezza sismica dei luoghi di culto e al restauro del patrimonio culturale del Fondo Edifici di Culto (FEC), con un importo di 800 milioni di euro. Altri progetti finanziati riguardano la Chiesa di Sant’Anna, la Chiesa San Francesco d’Assisi e la Chiesa di San Pietro e Paolo, con importi che variano da 678.083,67 a 1.116.222,21 euro.
La Chiesa Santa Maria dell’Itria quest’anno ha spostato gli appuntamenti di Santa Rita da Cascia nell’atrio accanto, la Chiesa San Pietro e Paolo di via XI Maggio, riaperta da qualche anno, è stata transennata per consentire i lavori, soprattutto sul lato di via Andrea D’Anna. Anche Sant’Anna ha rinunciato per la prima volta a far uscire ed entrare la Processione del Giovedì Santo per gli interventi.
Tutti i luoghi di culto sono in corso di recupero. Sarà realizzato un piano di interventi preventivi antisismici per ridurre significativamente il rischio sul patrimonio di culto ed evitare l’investimento necessario per il ripristino dopo eventi calamitosi, oltre che la perdita definitiva di molti beni, come purtroppo accade dopo ogni terremoto. Il piano prevede tre componenti: la prima relativa alla messa in sicurezza antisismica dei luoghi di culto, la seconda al restauro del patrimonio Fondo Edifici di Culto (FEC) ed infine la terza finalizzata alla realizzazione di depositi per il ricovero delle opere d’arte coinvolte negli eventi calamitosi.
Ma non saranno ovviamente le uniche Chiese che beneficeranno della misura. Qui l’elenco: a Trapani 803.358,66 euro per la Chiesa di Santa Maria del Gesù, 891.142,09 euro per la Chiesa di San Francesco di Paola, 1.318.219,82 euro per la Chiesa di San Domenico, 1.481.470,88 euro per Santa Maria del Soccorso, 1.585.735,90 euro per la Chiesa di San Francesco d’Assisi; ad Alcamo la Chiesa di SS. Cosma e Damiano riceverà 490.159,06 euro, la Chiesa San Francesco di Paola “Badia Nuova” 689.961,96 euro; a Calatafimi-Segesta, per la Chiesa Ex Conventuale dei Cappuccini del SS. Salvatore 1.000.989,96 euro, per la Chiesa San Francesco D’Assisi 1.220.337,21 euro; a Castelvetrano 1.840.830,17 euro per Santa Maria dell’Itria, 2.024.709,55 euro per la Chiesa del Carmine San Nicolò; a Marsala 678.083,67 euro per la Chiesa di Sant’Anna, 887.810,80 euro per la Chiesa di San Francesco d’Assisi, 1.116.222,21 euro per la Chiesa di San Pietro e Paolo, 758.225,39 euro per Santa Maria dell’Itria; a Mazara del Vallo la Chiesa di Santa Caterina godrà di 947.887,58 euro, Santa Veneranda di 1.432.490,16 euro; a Salemi 528.921,12 euro per la Chiesa San Francesco di Paola, 639.072,39 euro per SS. Crocifisso, 840.908,28 euro per Sant’Antonio da Padova già San Francesco; a Vita 542.808,38 euro per la Chiesa di Francesco d’Assisi.