Il sindaco Tranchida rilancia la ciclabile di Trapani: “Può arrivare fino allo Stagnone”. VIDEO

redazione

Il sindaco Tranchida rilancia la ciclabile di Trapani: “Può arrivare fino allo Stagnone”. VIDEO

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martedì 13 Maggio 2025 - 06:45

Trapani torna a investire con decisione sulla mobilità sostenibile. Il sindaco Giacomo Tranchida ha annunciato con orgoglio la realizzazione di un importante tratto di pista ciclabile lungo il Lungomare, progetto che affonda le sue radici in una visione politica di lungo periodo. In un video recentemente diffuso, il primo cittadino ricorda come, già ai tempi della sua carica da sindaco di Erice, avesse proposto – insieme all’allora assessore Gianni Mauro – una pianificazione integrata che coinvolgesse anche Trapani. “Invitai gli amministratori trapanesi a condividere la visione della ciclabile su tutto il Lungomare. Purtroppo non fu accolta né realizzata. Oggi lo abbiamo fatto noi”, sottolinea Tranchida.

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La ciclabile trapanese, per anni al centro di critiche e persino di un servizio del programma televisivo Striscia la Notizia, torna oggi protagonista di un piano più ambizioso: congiungere l’attuale tracciato cittadino con quello già esistente in zona saline, realizzato dal Libero Consorzio, e proseguire in futuro fino allo Stagnone di Marsala.Abbiamo già il progetto da sviluppare”, afferma il sindaco, evidenziando una strategia ampia che punta non solo a migliorare la fruizione urbana, ma anche a valorizzare il territorio dal punto di vista turistico e ambientale. L’idea è quella di creare un corridoio ciclabile lungo la costa, capace di collegare alcune delle aree naturali e paesaggistiche più suggestive della Sicilia Occidentale. Un progetto che, se realizzato nella sua interezza, potrebbe trasformarsi in una vera e propria attrazione per cicloturisti e residenti.

Sul versante marsalese, la ciclabile attraversa già diversi tratti significativi, dalla Riserva dello Stagnone – da Villa Genna a Mammacaura – fino alla litoranea della Salinella e nei pressi delle Cantine Pellegrino. Tuttavia, anche in questo caso non sono mancate critiche e perplessità, soprattutto legate alla frammentarietà del percorso e alla mancanza di un’adeguata continuità infrastrutturale. Quella di Marsala però, è un’altra vicenda alquanto discutibile. Il progetto del Comune di Trapani si candida così a diventare uno dei più ambiziosi interventi di mobilità sostenibile del territorio, ma sarà veramente in grado di unire storia, natura e innovazione urbana?. Resta da vedere se il sogno di un collegamento ciclabile continuo fino allo Stagnone riuscirà a superare ostacoli burocratici e resistenze locali. Ma per il momento, la direzione è tracciata – ed è tutta su due ruote. Tuttavia, non mancano criticità evidenti lungo i tratti già percorribili. Il 10 maggio scorso, un cittadino ha riferito di aver percorso in bicicletta l’itinerario che conduce alle Saline di Trapani e Paceco, un tragitto notoriamente apprezzato da turisti e locali, sia a piedi che in bicicletta. Con rammarico, ha segnalato come l’intero percorso versi in condizioni di evidente incuria, tali da costituire un concreto disincentivo alla fruizione e un potenziale pericolo per gli utenti. Il tracciato risulta invaso da ramaglie e vegetazione sporgente; in più punti, il restringimento causato dagli arbusti impedisce il passaggio simultaneo di due biciclette, creando situazioni di rischio.

Pur senza voler entrare nel merito delle competenze tra Comune, Provincia, WWF o altri enti, viene evidenziato come il cittadino non dovrebbe essere costretto a segnalare situazioni di tale degrado, che dovrebbero rientrare nell’ordinaria vigilanza da parte degli organismi preposti. Inoltre, è stata nuovamente segnalata la persistente assenza di un tombino lungo lo stesso tracciato, in prossimità dei mulini: una criticità già denunciata due anni fa con documentazione fotografica e video trasmessa agli uffici competenti, ma ad oggi inspiegabilmente irrisolta. Secondo quanto riportato, pare che solo il verificarsi di un incidente possa scuotere l’inerzia di chi avrebbe il dovere di intervenire.

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