No ai Bersaglieri di Marsala, La Russa sceglie gli Alpini. E’ polemica sul canto “Faccetta nera”

redazione

No ai Bersaglieri di Marsala, La Russa sceglie gli Alpini. E’ polemica sul canto “Faccetta nera”

Condividi su:

lunedì 12 Maggio 2025 - 07:49

La scelta del Presidente del Senato Ignazio La Russa e del Ministro della Difesa Guido Crosetto di partecipare al Raduno degli Alpini, disertando quello dei Bersaglieri svoltosi a Marsala, ha sollevato un’ondata di polemiche dopo che, in piazza a Biella, sono risuonate le note di “Faccetta nera“, una delle canzoni più emblematiche del periodo fascista. Durante le celebrazioni dell’Adunata Nazionale degli Alpini, un brano chiaramente riconducibile all’ideologia coloniale del regime di Mussolini è stato diffuso dagli altoparlanti di un locale privato nei pressi della piazza centrale, dove alcuni partecipanti – con il caratteristico cappello con la penna nera – si sono lasciati andare a cori e intonazioni che hanno immediatamente acceso la miccia della polemica.

La reazione del mondo politico non si è fatta attendere. Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno parlato senza mezzi termini di “vergogna nazionale”, sottolineando l’inaccettabilità del fatto che episodi del genere avvengano in una città come Biella, decorata con la Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Resistenza. “È un insulto alla memoria che non si può accettare – ha dichiarato la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein da Perugia -. Mi chiedo quanto ancora dovremo aspettare per avere parole di condanna forti, nette e unanimi da parte di tutte le istituzioni e della maggioranza di governo. La lotta al fascismo dovrebbe essere un dovere comune“. Persino l’Associazione Nazionale Alpini (ANA), attraverso il presidente nazionale Sebastiano Favero, ha preso ufficialmente le distanze: L’ANA è un’associazione apartitica per statuto e si dissocia da qualsiasi forma di propaganda politica,” si legge nella nota. L’associazione ha anche precisato che “le note incriminate provenivano da un locale privato e non dal sistema audio ufficiale dell’Adunata”.

Ma ciò non è bastato a placare gli animi. La diffusione di “Faccetta nera“, scritta da Renato Micheli con musica di Mario Ruccione nel 1935 per celebrare l’invasione fascista dell’Etiopia, ha riaperto vecchie ferite e acceso un dibattito acceso sull’uso pubblico di simboli e canzoni che appartengono a un’epoca buia della storia italiana. “Non si azzardi nessuno a paragonare Faccetta nera a Bella ciao”, ammoniscono alcuni esponenti della società civile e storici della Resistenza. “Bella ciao” è un inno alla libertà, cantato dai partigiani italiani che combatterono contro l’occupazione nazista e il regime fascista. È un canto di resistenza internazionale, un simbolo di lotta contro ogni forma di oppressione. La presenza ai massimi livelli dello Stato al Raduno degli Alpini, in un contesto così controverso, ha suscitato interrogativi e riflessioni sul rapporto tra istituzioni e memoria storica. In un momento in cui la Costituzione Italiana – che ripudia il fascismo e la guerra – viene troppo spesso disattesa nei fatti, episodi come questo ricordano quanto sia ancora fragile il confine tra la celebrazione delle tradizioni e l’inaccettabile nostalgia del regime.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta