Dopo un decennio, la Città di Custonaci torna al vertice dell’Unione dei Comuni Elimo-Ericini, con l’elezione del Sindaco Fabrizio Fonte a nuovo Presidente. Un ritorno che segna l’inizio di una fase di rilancio per l’Ente sovra-comunale, chiamato oggi più che mai a rispondere con visione strategica e concretezza alle sfide di un territorio ricco di storia, cultura e potenzialità inespresse. Con spirito di servizio e forte di una sinergia solida con i colleghi Sindaci, Fonte delinea una rotta ambiziosa: rafforzare l’identità territoriale, migliorare i servizi pubblici e costruire, grazie al Programma nazionale per la coesione 2021-2027, una struttura capace di cogliere le opportunità offerte dai fondi europei.
Sindaco Fonte, dopo dieci anni, la Città di Custonaci torna alla guida dell’Unione dei Comuni Elimo-Ericini. Quali sono le principali sfide che intende affrontare in questo suo mandato?
Sono molteplici le sfide che intendo affrontare. C’è, chiaramente, la necessità di rafforzare, in un mondo sempre più globale, la collaborazione tra i Comuni che costituiscono l’Unione, al fine di promuoverne la coesione sociale e territoriale. In prospettiva sarebbe auspicabile, per quanto possibile, mettere in campo una governance comune anche sul piano del rilancio economico. Sostenere, infatti, lo sviluppo economico, attraverso la promozione di attività imprenditoriali che valorizzino le risorse locali, è certamente tra le finalità dell’Unione.
Ha menzionato l’importanza di implementare ulteriormente le funzioni dell’Unione. Quali nuovi servizi o progetti ha in mente per migliorare la qualità della vita dei cittadini?
Oltre ad alcuni servizi già da anni delegati all’Unione come le attività legate al SUAP o all’elaborazione dei cedolini delle buste paghe dei dipendenti di tutti i Comuni anche altri servizi potrebbero interessare una visione d’insieme. Il coordinamento della Protezione Civile, ma anche la realizzazione di un canile consortile per arginare il fenomeno del randagismo sono solo alcune iniziative di cui si discute da anni che potrebbero vedere finalmente la luce.
Il programma nazionale per la coesione 2021-2027 porterà nuovo personale. In che modo queste nuove forze potranno concretamente supportare i Comuni dell’Unione nei loro progetti di sviluppo?
Queste nuove assunzioni di diverso profilo devono certamente contribuire a migliorare i servizi già erogati, ma anche a realizzare una sorta di cabina di regia a vantaggio di nuove progettualità. I nuovi tecnici saranno chiamati, insieme ai dipendenti già in servizio, a predisporre tutti quei progetti, che man mano i bandi regionali, ministeriali ed europei in pubblicazione richiedono.
In un momento storico in cui la collaborazione tra enti locali è fondamentale, qual è la sua visione sul ruolo dell’Unione nel rafforzare il senso di comunità e identità territoriale tra i cittadini?
L’Unione dei Comuni Elimo-Ericini deve, certamente, continuare a promuovere la collaborazione tra i Comuni membri, al fine di condividere risorse, esperienze e conoscenze. Nel caso specifico l’identità territoriale assume un peso specifico determinante, poiché la cultura, la storia e le tradizioni locali hanno la stessa matrice che affonda le proprie radici nei secoli passati. Proprio, in tal senso, sarebbe utile favorire una sempre maggiore partecipazione civica. Attraverso, magari, la creazione di spazi di discussione e di coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni che riguardano l’intero territorio.
Ha ringraziato i colleghi Sindaci per la sinergia e la collaborazione. Quali sono le priorità condivise su cui si concentrerete nel breve e medio termine per rendere l’Unione più efficiente e incisiva?
Migliorare la qualità della vita, attraverso una gestione più efficiente dei servizi pubblici e una promozione di politiche di sostenibilità ambientale, è tra i principali obbiettivi. L’Unione deve, infatti, aiutare i singoli Comuni a realizzare ciò che da soli non riescono a fare. I confini amministrativi oggi assumono un valore relativo. La grande attenzione al paesaggio, con finalità di proiezione turistica va oltre, ad esempio, le singole entità territoriali. Ritengo che, sostenere queste politiche di valorizzazione comune, sia un atto dovuto ed è evidente che tutti i Sindaci siamo sulla stessa posizione.
Dopo un decennio, la Città di Custonaci torna al vertice dell’Unione dei Comuni Elimo-Ericini, con l’elezione del Sindaco Fabrizio Fonte a nuovo Presidente. Un ritorno che segna l’inizio di una fase di rilancio per l’Ente sovra-comunale, chiamato oggi più che mai a rispondere con visione strategica e concretezza alle sfide di un territorio ricco di storia, cultura e potenzialità inespresse. Con spirito di servizio e forte di una sinergia solida con i colleghi Sindaci, Fonte delinea una rotta ambiziosa: rafforzare l’identità territoriale, migliorare i servizi pubblici e costruire, grazie al Programma nazionale per la coesione 2021-2027, una struttura capace di cogliere le opportunità offerte dai fondi europei.
Sindaco Fonte, dopo dieci anni, la Città di Custonaci torna alla guida dell’Unione dei Comuni Elimo-Ericini. Quali sono le principali sfide che intende affrontare in questo suo mandato?
Sono molteplici le sfide che intendo affrontare. C’è, chiaramente, la necessità di rafforzare, in un mondo sempre più globale, la collaborazione tra i Comuni che costituiscono l’Unione, al fine di promuoverne la coesione sociale e territoriale. In prospettiva sarebbe auspicabile, per quanto possibile, mettere in campo una governance comune anche sul piano del rilancio economico. Sostenere, infatti, lo sviluppo economico, attraverso la promozione di attività imprenditoriali che valorizzino le risorse locali, è certamente tra le finalità dell’Unione.
Ha menzionato l’importanza di implementare ulteriormente le funzioni dell’Unione. Quali nuovi servizi o progetti ha in mente per migliorare la qualità della vita dei cittadini?
Oltre ad alcuni servizi già da anni delegati all’Unione come le attività legate al SUAP o all’elaborazione dei cedolini delle buste paghe dei dipendenti di tutti i Comuni anche altri servizi potrebbero interessare una visione d’insieme. Il coordinamento della Protezione Civile, ma anche la realizzazione di un canile consortile per arginare il fenomeno del randagismo sono solo alcune iniziative di cui si discute da anni che potrebbero vedere finalmente la luce.
Il programma nazionale per la coesione 2021-2027 porterà nuovo personale. In che modo queste nuove forze potranno concretamente supportare i Comuni dell’Unione nei loro progetti di sviluppo?
Queste nuove assunzioni di diverso profilo devono certamente contribuire a migliorare i servizi già erogati, ma anche a realizzare una sorta di cabina di regia a vantaggio di nuove progettualità. I nuovi tecnici saranno chiamati, insieme ai dipendenti già in servizio, a predisporre tutti quei progetti, che man mano i bandi regionali, ministeriali ed europei in pubblicazione richiedono.
In un momento storico in cui la collaborazione tra enti locali è fondamentale, qual è la sua visione sul ruolo dell’Unione nel rafforzare il senso di comunità e identità territoriale tra i cittadini?
L’Unione dei Comuni Elimo-Ericini deve, certamente, continuare a promuovere la collaborazione tra i Comuni membri, al fine di condividere risorse, esperienze e conoscenze. Nel caso specifico l’identità territoriale assume un peso specifico determinante, poiché la cultura, la storia e le tradizioni locali hanno la stessa matrice che affonda le proprie radici nei secoli passati. Proprio, in tal senso, sarebbe utile favorire una sempre maggiore partecipazione civica. Attraverso, magari, la creazione di spazi di discussione e di coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni che riguardano l’intero territorio.
Ha ringraziato i colleghi Sindaci per la sinergia e la collaborazione. Quali sono le priorità condivise su cui si concentrerete nel breve e medio termine per rendere l’Unione più efficiente e incisiva?
Migliorare la qualità della vita, attraverso una gestione più efficiente dei servizi pubblici e una promozione di politiche di sostenibilità ambientale, è tra i principali obbiettivi. L’Unione deve, infatti, aiutare i singoli Comuni a realizzare ciò che da soli non riescono a fare. I confini amministrativi oggi assumono un valore relativo. La grande attenzione al paesaggio, con finalità di proiezione turistica va oltre, ad esempio, le singole entità territoriali. Ritengo che, sostenere queste politiche di valorizzazione comune, sia un atto dovuto ed è evidente che tutti i Sindaci siamo sulla stessa posizione.