Un nuovo olivo, piantato nel Parco Giochi di Vita, unisce simbolicamente la comunità locale e una famiglia tunisina giunta in Italia su un barcone. La cerimonia di piantumazione celebra la nascita di Sèline, venuta alla luce il 23 gennaio scorso, prima neonata del 2025 nel più piccolo comune della provincia di Trapani. L’iniziativa, promossa dalla Cooperativa Sociale Badia Grande, che gestisce i Centri di Accoglienza di Vita nell’ambito del Progetto SAI Marsala, è stata sostenuta dall’Amministrazione Comunale. La piccola Sèline, le sue sorelline Ayatallah e Nermine, il papà Khamaies e la mamma Selma sono stati accolti con calore dalla comunità vitese. “L’obiettivo della Cooperativa Badia Grande è favorire un’inclusione reale – dice Valentina Villabuona, responsabile dei centri di accoglienza di Vita -. Ogni famiglia ha una storia diversa, ma tutte condividono il desiderio di ricostruire una vita dignitosa. Sèline e la sua famiglia rappresentano un esempio concreto di come l’accoglienza, se ben gestita, possa portare a risultati straordinari”.
L’evento, organizzato nell’ambito del Progetto SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) di Marsala, ha visto la partecipazione delle autorità locali, tra cui il sindaco Giuseppe Riserbato, l’assessore alla Pubblica Istruzione Maria Eleonora Ditta e la consigliera comunale Antonella Servito. “Questo gesto è un segnale forte di integrazione e inclusione – ha dichiarato il sindaco Riserbato -. La famiglia di Sèline è stata accolta con calore e oggi fa parte a pieno titolo della nostra comunità. Le bambine frequentano la scuola elementare e stanno imparando l’italiano, segno che l’integrazione è un processo possibile e positivo”. Dietro questa storia c’è il lavoro instancabile della Cooperativa Badia Grande, che gestisce il Progetto SAI Marsala con un’équipe multidisciplinare composta da Sebastiano Simone, Mariella Marino, Mariella Beninati e Francesca Pampalone segue quotidianamente le famiglie migranti, offrendo supporto psicologico, assistenza legale e mediazione culturale. “Il Progetto SAI non si limita a offrire un tetto, ma accompagna le famiglie in un percorso di autonomia – ha aggiunto Lorena Tortorici, coordinatrice del Progetto SAI Marsala -. L’integrazione passa attraverso la scuola, il lavoro e la partecipazione alla vita sociale. Piantare un albero per Sèline è un gesto che va in questa direzione: radicare una nuova vita nel territorio”.
Dopo il drammatico viaggio in mare, la famiglia di Sèline ha trovato a Vita un luogo dove ricominciare. Le due sorelline frequentano la scuola elementare e stanno imparando l’italiano, mentre i genitori partecipano ai corsi di formazione organizzati dalla Cooperativa Badia Grande. “Siamo grati per l’accoglienza che ci è stata riservata – raccontano i genitori di Sèlima -. Vedere piantare un albero per nostra figlia ci ha emozionato. È un segno che qui possiamo costruire un futuro per le nostre bambine”. L’iniziativa di Vita va oltre il simbolo. Piantare un albero per ogni bambino nato da famiglie migranti è un modo per ricordare che l’integrazione è un processo che parte dai più piccoli. “I bambini sono il futuro – conclude l’assessore alla Pubblica Istruzione Maria Eleonora Ditta -. Attraverso di loro possiamo costruire una società più aperta e solidale. L’olivo per Sèline è un messaggio di speranza per tutta la comunità”.
Grazie al lavoro della Cooperativa Badia Grande e al sostegno delle istituzioni locali, Vita si conferma un esempio virtuoso di accoglienza e integrazione. Un albero, una famiglia, una comunità: un piccolo grande passo verso un futuro migliore. “Chi pianta un albero, pianta una speranza”, scriveva la poetessa Lucy Larcom. A Vita, questa speranza ha preso forma grazie a un’iniziativa che lega la nascita di un bambino alla piantumazione di un albero, una pratica prevista da una legge italiana. L’olivo, scelto per la sua simbologia di pace e prosperità, rappresenta non solo un benvenuto alla piccola Sèline, ma anche un ponte tra la comunità locale e le famiglie migranti che hanno trovato accoglienza nel territorio.