Sanità della vergogna, il consigliere mazarese Foggia: “Chi ha sbagliato paghi, pronti a scendere in piazza”

Luca Di Noto

Sanità della vergogna, il consigliere mazarese Foggia: “Chi ha sbagliato paghi, pronti a scendere in piazza”

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giovedì 27 Marzo 2025 - 06:45

Continua a far discutere il grave problema dei ritardi nella refertazione degli esami istologici all’ASP di Trapani. La Sanità della vergogna, come qualcuno l’ha definita, continua a essere sotto l’occhio del ciclone e anche la città di Mazara è pronta a fare la sua parte. Ad assicurarlo è il consigliere Ciccio Foggia, non nuovo a battaglie del genere. La IV Commissione Consiliare Permanente “Igiene, Sanità, Assistenza Sociale e Tutela dell’Ambiente” di Mazara del Vallo ha discusso il grave problema, sollevato proprio da Foggia. I membri della Commissione, presieduta da Paola Galuffo, hanno espresso forte preoccupazione per l’impatto sui pazienti oncologici e ribadito la necessità di trasparenza e interventi risolutivi. “Ho trovato una Commissione abbastanza matura, siamo consapevoli della gravità di questa vicenda – ci ha spiegato Foggia – che ha gettato Mazara e la provincia di Trapani in un clima di apprensione e rabbia. È inaccettabile che 206 persone abbiano ricevuto una diagnosi di tumore con un ritardo di 8-9 mesi su 3.300 esami istologici riesaminati dalla Regione in pochi giorni. La cosa più incredibile? Nessuno ha ancora pagato per questo scandalo”.

Durante l’incontro è stato fatto il punto sulle azioni istituzionali in corso: il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha disposto un’ispezione ministeriale, mentre la Regione Siciliana ha avviato un piano straordinario per azzerare le liste d’attesa. Sono emerse anche criticità nella gestione delle nomine sanitarie, sottolineando la necessità di maggiore rigore e ci sarebbe anche la volontà di convocare un Consiglio comunale aperto. “Non servono capri espiatori – prosegue il consigliere – ma risposte. Qui emerge un dato etico sconcertante: chi lavora nella sanità deve garantire la vita dei pazienti, e il tempo è un fattore cruciale. Ritardare diagnosi così delicate significa giocare con la salute delle persone. Se un medico si trova senza mezzi, ha il dovere di denunciare, non di restare in silenzio”. La Commissione chiede un confronto tra ASP, Regione e Ministero, con il coinvolgimento dell’Amministrazione Comunale, per garantire ai cittadini un servizio sanitario efficiente e tempestivo. “Oggi la sanità pubblica – attacca Foggia – sta affondando, a livello locale e nazionale. Non possiamo accettarlo. È il momento di lottare per un sistema sanitario equo, rapido e accessibile a tutti, non solo a chi può permetterselo o ha “santi in paradiso”.

Proprio nei giorni scorsi, attraverso un post su Facebook, Ciccio Foggia si è detto pronto a scendere in piazza con un esercito di cittadini, qualora chi ha sbagliato mettendo a repentaglio la salute di migliaia di cittadini non dovesse pagare. Anche perché il fattore tempo, in questi casi è fondamentale e chi c’è passato lo sa bene. “Ho un vissuto con una patologia oncologica. Ho fatto otto cicli di chemio e due mesi di radioterapia (nel 2007) per essere ancora vivo. So qual è l’importanza di un esame che arrivi in tempo. Questo porta a un grave danno perché si parla di vita umana. Voglio capire di chi siano le responsabilità. Un esame arrivato per tempo porta a un 30% di vite che si possono salvare, a un 30% di vite che si allungano. Invece per negligenza professionale e di chi amministra, in questi casi si va a morire. Sono incazzato, io stesso sono in vita grazie alla sanità di una volta e a un referto arrivato in tempo utile”. “Io non ce l’ho con Croce – insiste Foggia –, l’ultimo di una trafila che ha le sue colpe. Qui parliamo di una mala gestione da almeno tre o quattro anni, con tutte le persone che si sono avvicendate, dagli assessori regionali alla Sanità, ai direttori di Asp e ai medici. È giusto che la Procura indaghi, faccia chiarezza e ci dia nomi e cognomi”.

Già in passato Foggia ha condotto tante battaglie e proteste per la sanità, in primis per far riconoscere all’ospedale Abele Ajello lo status di DEA di I livello e scendendo in piazza con tanti cittadini per allocare la radioterapia a Mazara. “C’è stata insipienza, cattiva organizzazione, ma soprattutto insensibilità. Chi ha deciso di togliere il laboratorio di anatomia patologica a Mazara, com’era previsto dal Piano Aziendale, per portarlo a Castelvetrano ha fatto una scelta politica scellerata. La sanità non può essere ridotta a merce di scambio per favori politici. Se sarà il caso faremo cortei, coinvolgeremo la città”. E sul rischio di smantellare la radioterapia a Mazara per allocarla a Trapani non usa mezzi termini: “Faremo le barricate. Bisogna migliorare il servizio, non spostarsi. Se vogliono farne un’altra che ben venga. Ma non si smantella un servizio per farne uno nuovo altrove. Prima di fare le grandi cose, però servono le cose basilari, come ambulanze e medici”. Infine alla domanda su come ha reagito la cittadinanza a questa vicenda e se si sarebbe aspettato un rumore maggiore da parte del popolo, il consigliere non ha dubbi: “Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sono fermamente convinto che la comunità sia pronta a scendere in campo. Noi siamo pronti a mobilitarci – conclude Foggia – il boato che partirà da Mazara sarà forte”.

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