Il restauro degli affreschi ipogei del Santuario della Madonna della Cava è pronto a un nuovo step. Questa mattina la docente Maria Luisa Saladino e le dottorande in Patrimonio Culturale Chiara Tuccio e Federica Palumbo del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche, Chimiche e Farmaceutiche (STeBiCeF) dell’Università degli Studi di Palermo, hanno effettuato le necessarie analisi diagnostiche per valutare lo stato di conservazione e i materiali costitutivi delle pareti affrescate all’interno della Cappella di Sant’Agostino. Il Gruppo di Lavoro vede anche la presenza delle restauratrici Rosalia Teti e Alessandra Pizzo, e di Tommaso Guastalla, Funzionario della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani. Profonda soddisfazione è stata espressa dal Rettore del Santuario Padre Giuseppe Inglese e dalla Direttrice del Vomere Rosa Rubino.
“La bellezza salverà il mondo, scriveva Dostoevskij e noi in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche, Chimiche e Farmaceutiche dell’Università di Palermo, con la Professoressa Maria Luisa Saladino e i dottorandi, inizieremo il cantiere della speranza e della luce per il restauro della nostra Madonna della Cava – ha commentato il Rettore del Santuario Padre Giuseppe inglese – Gli studi scientifici prodotti aiuteranno i restauratori a tutelare e custodire la bellezza della Cappella di Sant’Agostino nella grotta della nostra cara Vergine della Cava. Ringrazio di cuore, per la proficua collaborazione tra l’Università e il Santuario, la Professoressa Maria Luisa Saladino e i suoi dottorandi. Ci prepariamo, come città, – ha concluso Padre Inglese – a vivere un tempo di Luce e Bellezza che possa guidarci in ogni avversità e nell’oscurità. La nostra Patrona vegli su tutta la nostra comunità marsalese”.
“Tutto è iniziato qui a gennaio dello scorso anno – ha ricordato con emozione Rosa Rubino -. Entrata nella Chiesa per una preghiera personale, incontrai Padre Giuseppe Inglese che mi mostrò lo stato di degrado di questi affreschi del Cinquecento che rappresentano un patrimonio culturale inestimabile. Con il Vomere, che sin dalla sua fondazione nel 1896 ha accolto la voce dei diversi sacerdoti e Rettori di questo meraviglioso luogo di preghiera e di speranza, pensai insieme all’editore mio fratello Alfredo, subito di lanciare un appello pubblico portato poi all’attenzione del CdA della Fondazione Sicilia di cui mi onoro di far parte. Nell’arco di pochissimi mesi – ha proseguito la Direttrice del Vomere – la richiesta di un contributo avanzata da padre Inglese per il restauro degli affreschi è stata accolta dalla Fondazione Sicilia in una prima tranche di 10.000 euro che ha rappresentato il volano per il lancio dell’iniziativa. Successivamente l’intera cittadinanza, con il concorso dell’Amministrazione Comunale, della Sovrintendenza dei Beni Culturali, delle associazioni e degli Ordini Professionali, ma anche degli artisti della città, ha offerto il suo contributo per sostenere la campagna di raccolta fondi che ha visto svolgersi importantissimi eventi con le Serate di Beneficenza al Teatro Impero, a novembre dello scorso anno, quindi in occasione dei festeggiamenti della nostra Patrona, dal 16 al 19 gennaio 2025. Determinante il supporto dell’Associazione Strada del Vino Marsala Terre d’Occidente presieduta dal Notaio Salvatore Lombardo. Questa Chiesa – ha concluso la Direttrice del Vomere – rappresenta un patrimonio collettivo e un bene comune di inestimabile valore. Importante anche l’intervento del deputato regionale Stefano Pellegrino. Tutti insieme possiamo ridare luce e vita agli affreschi del Santuario. Continuiamo a tenere unite le nostre forze“.
La Chiesa della Madonna della Cava è uno dei luoghi di più intensa devozione e spiritualità per la comunità di Marsala. La sua storia, parte costitutiva dell’identità più profonda della città, ha accompagnato nei secoli il cammino dei suoi fedeli e dell’intera collettività. L’iconografia di Maria Theotòkos ha rappresentato, nei millenni, una presenza costante e consolatrice. A Marsala, la tradizione popolare racconta, come è noto, che la Madonna apparve in sogno al frate agostiniano Leonardo Savina, chiedendogli di edificare una chiesa, a Lei intitolata, nel luogo in cui avrebbe trovato un suo simulacro. Occorsero quattro anni di scavi, prima che il 19 gennaio 1518 venisse alla luce, dal fondo di un pozzo (dove era stata nascosta probabilmente nell’VIII secolo in tempi di lotta iconoclasta), la piccola statua che rappresentava Maria con in braccio Gesù. Data divenuta quella della Festa della Patrona di Marsala, da quando la Madonna della Cava fu eletta protettrice della città, il 6 maggio 1788.