Ricorso al TAR contro le elezioni di secondo grado nelle province siciliane: voto a rischio

redazione

Ricorso al TAR contro le elezioni di secondo grado nelle province siciliane: voto a rischio

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lunedì 24 Febbraio 2025 - 06:00

Le elezioni di secondo grado nelle ex Province siciliane sono a rischio a causa di un ricorso al TAR presentato dalla provincia di Ragusa. Giambattista Genovese, presidente del consiglio comunale di Ispica, supportato dal costituzionalista Agatino Cariola, ha chiesto ai giudici amministrativi di sospendere il voto del 27 aprile.

Questioni di Legittimità Costituzionale

Il ricorso solleva dubbi sulla legittimità costituzionale della legge Delrio e delle normative regionali del 2015, che miravano ad attuare la riforma nazionale in Sicilia. Genovese chiede la sospensione delle elezioni nei sei Liberi consorzi (Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa) e nelle tre Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina).

“Fuoco Amico” nel Centrodestra

L’azione legale contro il voto di secondo grado, riservato a sindaci e consiglieri comunali, proviene dalla stessa area politica che sostiene il governo regionale. Genovese, infatti, è un indipendente di area centrodestra.

Le Motivazioni di Genovese

Genovese motiva il ricorso affermando che le elezioni sono incostituzionali e che è necessario restituire il diritto di voto ai cittadini. Sottolinea di non accettare l’elezione senza il consenso popolare ed è pronto a portare la questione fino in fondo, nonostante appartenga alla stessa area politica che sostiene questo tipo di elezione.

Il Ruolo del Costituzionalista Cariola

Il legale Agatino Cariola, che ha redatto il ricorso, era stato consulente del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno (Fratelli d’Italia) nel 2023. FdI è il partito che ha ostacolato il ritorno alle elezioni dirette per le Province siciliane, preferendo una controriforma a livello nazionale.

Articoli Costituzionali Violati

Il ricorso di 15 pagine sostiene che il decreto del governatore Schifani, che fissa la data delle elezioni, viola almeno cinque articoli della Costituzione: 1, 2, 3, 51 e 97. Questi articoli riguardano principi fondamentali come la sovranità popolare, l’uguaglianza dei cittadini, le pari opportunità nell’accesso alle cariche elettive.

Critiche alla Legge Delrio

Il ricorso punta il dito contro la legge Delrio, evidenziando problemi di costituzionalità e l'”illegittimità dei cumuli di mandati politici”, riferendosi alla figura del sindaco metropolitano che coincide con il sindaco del capoluogo (Palermo, Catania e Messina).

Contro il Voto Ponderato

Una parte importante del ricorso contesta il voto ponderato, che attribuisce un peso diverso ai voti di sindaci e consiglieri in base alla dimensione del Comune. Secondo Cariola, questo sistema distorce la rappresentanza a danno dei piccoli territori, aumentando sproporzionatamente il peso politico dei comuni più grandi.

Rischio per la Segretezza del Voto

Cariola evidenzia anche il rischio che la doppia scheda nei piccoli Comuni possa compromettere la segretezza del voto, a causa del numero limitato di consiglieri e della conseguente riconoscibilità del voto.

Conclusioni del Ricorso

In conclusione, il ricorso chiede ai giudici amministrativi di sospendere le elezioni, ritenendo che “annichiliscono il diritto a partecipare alla vita pubblica” in condizioni di uguaglianza. Si riconosce che il rinvio delle elezioni possa essere “pesante”, ma è considerato “necessario” per tutelare i valori costituzionali coinvolti. La decisione del TAR potrebbe rendere ancora più complesso il quadro delle Province siciliane.

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