E’ durata tre giorni la latitanza di Paolo Errante Parrino, cugino (acquisito) di Matteo Messina Denaro e considerato uno dei principali referenti di Cosa Nostra in Lombardia. Imparentato con il latitante arrestato due anni fa a Palermo, Paolo Errante Parrino era stato condannato per droga negli anni ’90 e più recentemente è stato raggiunto da un ordine di custodia cautelare in carcere con l’accusa di associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta “Hydra”, che fa riferimento anche a contatti con la pubblica amministrazione. Errante Parrino è ritenuto una figura apicale della criminalità lombarda, punto di congiunzione tra la mafia siciliana, ‘ndrangheta e camorra romana. Dopo il rigetto del ricorso in Cassazione, i magistrati della Procura di Milano hanno sottoscritto un ordine di carcerazione nei suoi confronti. L’uomo, 78enne, si era reso irreperibile fino all’arresto, eseguito questo pomeriggio dai Carabinieri del nucleo investigativo di Milano.
Originario di Castelvetrano, da anni residente ad Abbiategrasso dove ha gestito il bar “Las Vegas”, Paolo Errante Parrino è stato fermato davanti all’ospedale di Magenta, nel milanese. Dalle prime notizie filtrate a riguardo, pare che il 78enne abbia problemi di salute e debba ricoverarsi presso una struttura ospedaliera. Il suo legale, Roberto Grittini, ha già inoltrato al Tribunale un istanza per ottenere gli arresti domiciliari.
Secondo le indagini della Dda, Errante Parrino avrebbe anche passato a Messina Denaro “comunicazioni relative ad argomenti esiziali”, mentre era latitante, anche perché il boss avrebbe avuto un interesse diretto, secondo i pm, “negli ingenti affari finanziari realizzati in Lombardia dal sistema mafioso lombardo”.
Proprio in questi giorni si è diffusa la notizia delle minacce ricevute dal procuratore milanese Marcello Viola (in passato alla guida della Procura di Trapani) e della pm Alessandra Cerreti.