Morte Oliviero Toscani: quando a Salemi Sgarbi lo scelse come assessore alla creatività

redazione

Morte Oliviero Toscani: quando a Salemi Sgarbi lo scelse come assessore alla creatività

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martedì 14 Gennaio 2025 - 06:57

La morte di Oliviero Toscani, uno dei fotografi più geniale in Italia e al mondo e allo stesso tempo irriverente, è morto all’età di 83 anni dopo una malattia rara: l’amiloidosi, nella quale proteine che hanno assunto una configurazione anomala formano fibrille amiloidi che si accumulano in vari tessuti e organi. In pochi forse ricordavano che il fotografo fu assessore, nel 2008, del comune di Salemi quando Vittorio Sgarbi fu eletto sindaco della città. Salemi all’epoca si trasformò in un teatro di un esperimento politico e culturale unico quando Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e personaggio controverso, divenne primo cittadino e scelse proprio Oliviero Toscani come assessore alla creatività, alla comunicazione e ai diritti umani.

I due, per quanto diversi nei metodi e nelle visioni, avevano un obiettivo comune: trasformare Salemi in un polo di innovazione culturale, un laboratorio di idee in grado di mettere in mostra il meglio della Sicilia e dell’Italia. La cittadina, nota fino a quel momento per l’apparente immobilismo, venne travolta da una serie di eventi che portarono Salemi al centro del dibattito nazionale. Festival, rassegne artistiche, incontri con ospiti internazionali: per un paio d’anni, Salemi si trasformò in un palcoscenico di idee, creatività e provocazioni. Come ad esempio l’acquisto di case abbandonate a un euro, iniziativa che è stata portata avanti negli anni anche da altri comuni. Quella che doveva essere una nuova era di sviluppo culturale, però, non ebbe il lieto fine che molti si aspettavano. La storia di Sgarbi e Toscani a Salemi si concluse tra debiti e opacità. Nonostante gli sforzi di trasformare la cittadina in una capitale della cultura, il progetto non riuscì a decollare come previsto. E alla fine, la vicenda assunse i toni della tragedia: il Comune venne sciolto per mafia, una cicatrice che, ancora oggi, resta aperta per Sgarbi.

Il periodo a Salemi, infatti, si concluse nel 2012. “Un’esperienza che avrei voluto fosse diversa“, ha dichiarato in più occasioni, consapevole che, purtroppo, la cultura non bastava a cambiare da sola le sorti di una comunità segnata da anni di degrado. C’è da dire anche che, dopo quel periodo, Salemi è diventata città culturale, con il Festival dedicato a Tony Scott, jazzista americano di origine salemitana, con la rassegna dedicata al Centro Kim dell’imprenditore coreano, con i concerti di piazza in estate e tanti eventi. Non tutti i mali, probabilmente, vengono per nuocere.

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