Così come già avvenuto in ambito UEFA, con l’introduzione del nuovo regolamento e del girone unico per le competizioni continentali per club, anche la FIFA ha stravolto i propri classici formati per adottare quello di una competizione che sarà distribuita in un intero mese, e che consentirà alle squadre di affrontarsi in un percorso a ostacoli che vedrà l’Italia essere rappresentata da due team come Inter e Juventus, che i bookmaker dei siti scommesse AAMS legali danno peraltro con buone probabilità per le fasi finali eliminatorie.
Digerito il nuovo regolamento del Mondiale per Club, rimane ora da chiudere il quadro sulla sostenibilità finanziaria: il presidente della FIFA, Gianni Infantino, ha già assicurato che per l’evento non verranno utilizzate le riserve finanziarie dell’organizzazione.
Le sponsorizzazioni a sostegno dell’evento
Considerato che la FIFA non intende impiegare le proprie risorse per la realizzazione e la gestione dell’evento, è sempre più importante il ruolo delle sponsorizzazioni.
In questo ambito, la Bank of America si è aggiunta all’elenco dei partner. DAZN si è invece inserita come operatore che si è aggiudicato i diritti televisivi globali: una presenza quasi sorprendente, anche perché l’azienda ha affermato che garantirà la fruizione gratuita di tutti i match su scala mondiale. L’investimento di DAZN è stimato intorno al miliardo di dollari e rappresenta un investimento strategico del suo portafoglio di diritti in ambito globale.
Tra gli altri sponsor c’è poi Hisense, divenuto il primo partner ufficiale del torneo: l’azienda cinese di elettronica sponsorizzerà il sistema VAR. Spunta nell’elenco degli sponsor anche la birra AB InBev, che sarà title sponsor del premio MVP, assegnato al migliore giocatore in ogni partita del torneo.
Complessivamente, la FIFA ritiene di poter generare almeno 2 miliardi di dollari di ricavi, sufficienti a coprire il fabbisogno generato dall’evento.
I ricavi per i partecipanti
Un altro tema che fa parte del tema più ampio della sostenibilità finanziaria è quello dei ricavi per i partecipanti. La decisione di introdurre un nuovo torneo in un calendario così fitto ha infatti suscitato molte polemiche, soprattutto considerato che le squadre saranno impegnate in un periodo di norma dedicato al riposo post-stagionale e alla preparazione della stagione successiva.
Proprio per questo motivo è lecito pensare che i club saranno compensati di tale “sacrificio” con un introito rilevante, anche se forse inferiore agli auspici iniziali, proprio per assicurare la già ribadita sostenibilità.
A proposito di ricavi, dunque, il montepremi sarà distribuito in modo tradizionale, con una quota minima garantita per tutti e una parte variabile che si basa sul ranking e sull’audience di riferimento. Stando alle stime condivise dal Times, per esempio, ogni club dovrebbe ricevere tra i 18 e i 19 milioni di euro.
C’è poi il sistema di premi, con un modello simile a quello della Champions League, con bonus che sono legati ai punti conquistati nella fase a gironi e ai successivi avanzamenti nella fase a eliminazione del torneo. Pertanto, un club che dovesse giungere agli ottavi potrebbe ottenere un introito tra 25 e 30 milioni di euro, mentre la squadra che dovesse arrivare a vincere il trofeo otterrebbe circa 100 milioni di euro.
Per il resto, non ci rimane che pazientare ancora qualche mese. Ricordiamo che il nuovo formato della competizione prevede la partecipazione di 32 squadre, con una fase a gironi composta da otto gruppi di quattro squadre ciascuno, che giocheranno in un formato round robin con singola partita. Le prime due squadre di ogni girone si qualificheranno agli ottavi di finale.
La fase a eliminazione diretta è organizzata in partite singole fino alla finale. Non è prevista la finale per il terzo posto, con la conseguenza che non ci sarà, ufficialmente, nessun terzo posto, ma solo due piazzamenti per i semifinalisti.