Morti sul lavoro: 2024 tragico per la Provincia di Trapani

redazione

Morti sul lavoro: 2024 tragico per la Provincia di Trapani

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martedì 31 Dicembre 2024 - 15:28

Il 2024 si è rivelato un altro anno tragico per il mondo del lavoro in provincia di Trapani, con numerosi incidenti mortali che mettono in luce l’allarmante situazione della sicurezza sui luoghi di lavoro. A perdere la vita sono ancora troppi lavoratori, vittime di incidenti che, seppur evitabili, sembrano continuare a verificarsi a causa della scarsa applicazione delle normative di sicurezza e dei controlli troppo poco efficaci. Il 5 maggio 2024, a Salemi, Giuseppe Carpitelli, un giovane operaio di 33 anni originario di Benevento, ha perso la vita mentre si trovava all’interno di una pala eolica, durante le operazioni di manutenzione presso il Parco Erg 69; il giovane è precipitato da circa 30 metri di altezza. L’incidente, che avrebbe dovuto far riflettere sulla sicurezza degli impianti, è stato aggravato dal fatto che l’operaio non indossava né casco né imbracatura, strumenti di sicurezza basilari che avrebbero potuto salvarlo.

Pochi mesi dopo, il 19 luglio, Carlo Foderà, un uomo di 47 anni, ha perso la vita sul lavoro in un incidente che ha avuto luogo in contrada Strasatti. Foderà, che lavorava per un’azienda nel settore dei rifiuti, è stato schiacciato sotto un autocarro durante le operazioni di carico e scarico. Anche in questo caso, le ricostruzioni iniziali hanno fatto emergere la scarsa attenzione alla sicurezza sul posto di lavoro. A ottobre, ad Alcamo, Jamel Zemzemi, un operaio edile di 60 anni di nazionalità tunisina, è deceduto dopo essere caduto da un lucernaio durante dei lavori sopra un tetto di via Fazio. La caduta, causata probabilmente dalla mancanza di misure di sicurezza adeguate, ha avuto esito fatale, lasciando una comunità e una famiglia distrutte dal dolore. Infine, Giacomo Falzone Ingargiola, un operaio di 41 anni originario di Mazara del Vallo, morto dopo una caduta da un muretto in un cantiere a Aci Platani, frazione di Acireale. Falzone Ingargiola stava aspettando il ritorno a casa con i suoi colleghi, quando ha perso l’equilibrio e ha fatto un volo di oltre tre metri, morendo sul colpo. La dinamica dell’incidente conferma ancora una volta la disattenzione alle normative di sicurezza sui luoghi di lavoro.

La Questione della Sicurezza: Una Tragedia Annunciata

Non si può fare a meno di notare un filo conduttore che lega questi eventi drammatici: la mancanza di misure di sicurezza, la negligenza e l’insufficiente controllo delle normative vigenti. In un contesto dove la sicurezza dovrebbe essere la priorità assoluta, assistiamo a una realtà in cui le normative vengono aggirate o ignorate, con un conseguente aumento degli incidenti mortali. Se da un lato le forze dell’ordine e le autorità competenti sembrano intervenire, dall’altro il sistema di controlli si è dimostrato troppo spesso inefficace. I luoghi di lavoro continuano a essere teatro di eventi che potrebbero essere evitati con maggiore attenzione, più formazione e, soprattutto, l’applicazione ferrea delle leggi. Le storie di Giuseppe Carpitelli, Carlo Foderà, Giovanni Giacalone, Jamel Zemzemi e Giacomo Falzone Ingargiola sono solo alcune delle troppe tragedie che si verificano ogni anno, e dimostrano l’urgenza di un cambiamento radicale. È necessario che le istituzioni si impegnino con maggiore forza per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, affinché non debbano più esserci vittime innocenti. La prevenzione e il rispetto delle normative non sono solo una questione di diritto, ma una questione di vita o di morte.

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