2024: un anno di sfide globali 

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2024: un anno di sfide globali 

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sabato 28 Dicembre 2024 - 06:45

L’anno 2024 si è aperto come un susseguirsi di tragiche conferme e non migliori novità, portando con sé le cicatrici di un’umanità che ha continuato a scrivere la sua storia nonostante il filo sottile della pace sembra più fragile che mai. Se la guerra tra Russia e Ucraina ha continuato devastante senza segni evidenti di un cessate il fuoco, l’eco dei bombardamenti nella Striscia di Gaza si è amplificato, risuonando nel cuore delle coscienze di chi guarda impotente una popolazione innocente macinata dalla violenza, in una guerra senza fine. Due conflitti che parlano di disumanità e sofferenza, uniti da un filo invisibile di impunità.

Sul fronte politico, l‘America può vantare – come la peggiore Italia – il primo presidente eletto con una condanna penale: Donald Trump. Simbolo di un sistema che è permeato di forti contraddizioni. Colpevole per un reato non commesso, di contro, Julian Assange di Wikileaks, tornato libero dopo 5 anni e nonostante le ombre che ancora gravano sul suo passato e sul suo impegno nel giornalismo investigativo. Politica sempre più polarizzante nel Governo Meloni che ha sollevato una vera e propria ondata di protesta per il diritto all’aborto, compromesso da decisioni politiche che hanno richiesto proteste di piazza come negli anni ’70. E mentre cerchiamo di lottare per i nostri diritti, i femminicidi – come quelli di Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano – ci ricordano quanto lavoro ancora c’è da fare sul fenomeno. La questione della migrazione ha continuato ad essere uno dei nodi più controversi dell’anno, tra sbarchi, processi a Salvini e un Paese che sembra incapace di mettere ordine al sistema di accoglienza.

Le città italiane si sono trasformate, in alcuni casi, in teatri di degrado e disperazione, dove la droga, le retate e le piazze di spaccio sono divenuti problemi sempre più gravi. Intanto in Sicilia la siccità ha messo in ginocchio l’agricoltura e in Europa, le alluvioni hanno segnato e devastato una città come Valencia, mentre Jakarta, capitale indonesiana, sprofonda ogni giorno di più. Eppure, in mezzo a questo caos globale, c’è stato spazio anche per una soddisfazione che ha rianimato il cuore degli italiani: Jannik Sinner, con il suo talento straordinario, ha dimostrato che la tenacia e il lavoro duro ripagano sempre, portando a casa vittorie che hanno consacrato la sua giovane carriera nel tennis: a soli 23 anni Sinner ha vinto praticamente tutto, simbolo di una generazione sana che non ha paura di mettersi in gioco e di affrontare le sfide. Il tennis, come metafora della vita: ogni partita è una lotta, ma l’importante è non arrendersi mai.

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