In Sicilia il giro di conferenze del noto critico d’arte Luca Nannipieri arriva al parco archeologico di Marsala, alla costituenda pinacoteca di Misiliscemi, alla libreria Mondadori, per il suo ultimo libro pubblicato da Rizzoli. Dopo Castelvetrano, a Trapani, arriva giovedì 19, al Parco Archeologico Lilibeo di Marsala, poi venerdì 20, alla Libreria Mondadori, alle 12.30, mentre alle 17 sarà in Sala consiliare di Misiliscemi, sempre Trapani, per porre i primi atti della nuova Pinacoteca comunale. Gli incontri sono organizzati dalla giornalista Jana Cardinale. Gli incontri seguono quelli svolti di recenti da Nannipieri a Palazzo Strozzi a Firenze, Palazzo Ducale di Urbino, Musei Civici di Treviso, Scuderie Estensi di Tivoli, Museo Leone di Vercelli, Archivio di Stato di Pisa, Parco Archeologico di Pompei.
Giovedì 19 dicembre, alle ore 17.30 nella sala “Famà” del Museo, dopo l’introduzione della Direttrice del PALM, Anna Occhipinti, a dialogare con Nannipieri sarà la giornalista Jana Cardinale. Le letture dell’attore Massimo Pastore e le musiche dell’Ensemble da Camera del Conservatorio di Musica “Scontrino” di Trapani arricchiranno la serata, che si concluderà, per chi volesse, con il firmacopie da parte dell’autore e lo scambio di auguri dopo l’aperitivo. Venerdì 20 dicembre, il firmacopie alle 12.30 alla Libreria Mondadori di Marsala, sul libro “Candore immortale” (Rizzoli), dedicato alla nascita del più importante museo al mondo, il Louvre di Parigi. Venerdì 20 dicembre, ore 17.30, conferenza di Luca Nannipieri in sala consiliare con il sindaco, la giornalista Jana Cardinale e l’artista Piergiorgio Leonforte Aka Piriongo, sui primi atti di arte a Misiliscemi, intorno al progetto della costituenda Pinacoteca comunale.
Il libro narra la storia della nascita del Louvre, museo tra i più visitati al mondo, dopo le razzie di Napoleone, e di come Canova osò sfidarlo riuscendo a riportare in Italia i capolavori da lui sottratti, missione per la quale metterà a repentaglio la sua stessa vita e che lo farà diventare – più tardi, dopo il crollo del vasto impero – il primo cosiddetto “monument man” di sempre. Il libro è l’occasione per riflettere su che cosa unisca l’arte ai popoli e alle comunità.