“Ciatu d’amuri è nato in un attimo, senza pensarci troppo -in un ciatu appunto- come quei figli che nascono senza troppe sofferenze e hanno già tanto amore intorno. Così è stato: tirata fuori l’idea, la rete era già pronta a sostenerla e nutrirla, con amore. Perché l’amore c’entra sempre. Anche quando si parla di violenza, come nel caso della giornata del 25 novembre, l’amore c’entra: l’amore malato, la mancanza d’amore, verso gli altri e verso sé stessi. L’amore c’entra anche nella cura, nelle arti, nella rete che abbiamo creato in questa occasione. Perché di fare rete se ne parla ogni giorno, ma non tutti sanno farla davvero. Se non c’è amore non funziona, come in tutte le cose”.
L’obiettivo è quello di parlare di violenza sì, ma anche di possibili soluzioni concrete. Partendo dal presupposto che il problema è di origine culturale. Ciatu d’amuri è innanzitutto una mostra collettiva, la cui inaugurazione è stata arricchita dai contributi di Nomea Academy (con le voci di Tommaso Rallo, Enrica Crimi e Fabio D’Anna) e dell’Associazione Il Punto di Gianna Sicurella. Anche Fidapa – Sezione di Marsala ha deciso di sostenere l’evento, che ha registrato tantissime presenze.
Questi gli artisti che espongono: Ignazio Angileri, Jole Cascio, Michaela Di Caprio, Marta Marino, Flavia Palumbo, Davide Perrone, Gianna Sicurella, Gabriella Signorello, Salvatore Torrente, Dora Vernazza. La mostra resterà aperta al pubblico e visitabile -presso lo Studio d’arte Michaela Di Caprio- fino al 7 dicembre, dal lunedì al sabato, dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 19:00. Inoltre, a proposito di soluzioni concrete, Ciatu d’amuri è destinato a diventare un progetto a lungo termine, con l’obiettivo di offrire occasioni di formazione gratuite a donne in difficoltà, attraverso il contributo dello Studio d’arte Michaela Di Caprio, dell’Associazione artistica culturale Il Punto, della Nomea Academy e di chi in questi giorni sta esprimendo la volontà di contribuire alla causa, anche attraverso la semplice trasmissione di saperi. Perché dove c’è consapevolezza e cultura, la violenza non ha vita facile. Per maggiori informazioni a riguardo e per prenotare visite di gruppo alla mostra, è possibile chiamare al 329.3758565 o scrivere una mail a dicapriomichaela@gmail.com.