CHICAGO (USA) (ITALPRESS) – Il 20 e 21 ottobre sul Navy Pier di Chicago si alza il tricolore per l’esordio di Vinitaly.USA, il primo format fieristico del vino italiano negli States organizzato da Veronafiere e Fiere Italiane con il sostegno di ITA, Italian Trade Agency.
La manifestazione che segna l’avvio del presidio permanente di Vinitaly-Veronafiere sul primo mercato di sbocco mondiale del prodotto enologico, si presenta ai buyer e agli operatori americani della ristorazione e della distribuzione con oltre 230 aziende italiane, cinque collettive regionali (Calabria, Campania, Friuli-VeneziaGiulia, Lazio e Sardegna e la presenza istituzionale di Veneto e Umbria) su 13mila mq espositivi, più di 1650 etichette in degustazione e un palinsesto di 30 eventi b2b.
“Si tratta di un debutto fondamentale per la promozione e il posizionamento del vino Made in Italy. Una rilevanza sottolineata anche dalla presenza all’inaugurazione del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida e, per parte americana, del Governatore dell’Illinois, Jay Robert Pritzker – dice il presidente di Veronafiere SpA, Federico Bricolo – Vinitaly.USA è il risultato di una convergenza di visione e strategia con tutte le istituzioni preposte. Nel nostro piano di sviluppo, Vinitaly.USA ha l’obiettivo di diventare la rassegna di riferimento per la crescita delle aziende sulla prima piazza di destinazione, che ha chiuso in positivo il secondo quadrimestre di quest’anno”.
Infatti, secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly parlano italiano circa 3 bottiglie importate su 10, per una quota di mercato a valore che ad agosto è cresciuta fino a sfiorare il 34% e che sale al 43% se si guarda al Midwest (che ricomprende 12 Stati). Complice l’allungo nei primi 8 mesi dell’anno, con gli ordini dal Belpaese in crescita del 4% per un corrispettivo di 1,5 miliardi di dollari a fronte di una media complessiva delle importazioni Usa in calo del 3%, con la Francia in ritirata a -8% (1,6 miliardi di dollari). Un quadro senz’altro incoraggiante, quello italiano sul fronte delle spedizioni, che però – secondo l’Osservatorio – non è sufficiente a cancellare le complessità del periodo. Sul fronte delle vendite e dei consumi effettivi, infatti, la situazione rimane complicata, sebbene parzialmente sostenuta da una tipologia spumanti, anche trainata dalla tendenza cocktail, che si conferma in buona salute.
Ed è proprio il mercato uno dei principali focus di Vinitaly.USA che ospiterà nella prima giornata il wine business forum di ITA, Italian Trade Agency, “Fra tradizione e innovazione: il futuro del vino italiano nel mercato americano”.
Per il presidente dell’Agenzia Matteo Zoppas “il vino italiano si sta confermando a livello internazionale, grazie a un’identità che ne valorizza qualità e prestigio. Vinitaly.USA rappresenta una piattaforma strategica per consolidare la presenza del prodotto italiano nel mercato americano, rafforzando la reputazione dell’Italia come leader nel settore vitivinicolo. Grazie alla sinergia tra pubblico e privato, ci prepariamo a proiettare ancora più in alto il successo del vino italiano e a raggiungere traguardi sempre più ambiziosi”.
All’apertura ufficiale di Vinitaly.USA intervengono Federico Bricolo, presidente Veronafiere; Maurizio Muzzetta, presidente Fiere Italiane; Damiano Tommasi, sindaco di Verona; Francesco Rocca, presidente Regione Lazio; Matteo Zoppas, presidente ITA;
Mario Pozza, Asscomerestero; Fulvio Calcinardi, segretario generale della Camera di Commercio italiana americana del Midwest – Chicago; Robert Allegrini, presidente del NIAF (National Italian American Foundation); Riccardo Guariglia, segretario generale ministero degli Affari esteri; J.B. Pritzker, governatore Illinois e Francesco Lollobrigida, ministro Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste.
Saranno inoltre presenti le organizzazioni di settore, Unione italiana vini e Federvini con i presidenti Lamberto Frescobaldi e Micaela Pallini, e quelle di rappresentanza agricola con Ettore Prandini, presidente Coldiretti, Luigi Scordamaglia, presidente Filiera Italia e Annamaria Barrile, direttore generale Confagricoltura. All’evento partecipano anche Maurizio Danese, amministratore delegato Veronafiere, i vicepresidenti Matteo Gelmetti e Romano Artoni e il direttore generale, Adolfo Rebughini.
La manifestazione che segna l’avvio del presidio permanente di Vinitaly-Veronafiere sul primo mercato di sbocco mondiale del prodotto enologico, si presenta ai buyer e agli operatori americani della ristorazione e della distribuzione con oltre 230 aziende italiane, cinque collettive regionali (Calabria, Campania, Friuli-VeneziaGiulia, Lazio e Sardegna e la presenza istituzionale di Veneto e Umbria) su 13mila mq espositivi, più di 1650 etichette in degustazione e un palinsesto di 30 eventi b2b.
“Si tratta di un debutto fondamentale per la promozione e il posizionamento del vino Made in Italy. Una rilevanza sottolineata anche dalla presenza all’inaugurazione del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida e, per parte americana, del Governatore dell’Illinois, Jay Robert Pritzker – dice il presidente di Veronafiere SpA, Federico Bricolo – Vinitaly.USA è il risultato di una convergenza di visione e strategia con tutte le istituzioni preposte. Nel nostro piano di sviluppo, Vinitaly.USA ha l’obiettivo di diventare la rassegna di riferimento per la crescita delle aziende sulla prima piazza di destinazione, che ha chiuso in positivo il secondo quadrimestre di quest’anno”.
Infatti, secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly parlano italiano circa 3 bottiglie importate su 10, per una quota di mercato a valore che ad agosto è cresciuta fino a sfiorare il 34% e che sale al 43% se si guarda al Midwest (che ricomprende 12 Stati). Complice l’allungo nei primi 8 mesi dell’anno, con gli ordini dal Belpaese in crescita del 4% per un corrispettivo di 1,5 miliardi di dollari a fronte di una media complessiva delle importazioni Usa in calo del 3%, con la Francia in ritirata a -8% (1,6 miliardi di dollari). Un quadro senz’altro incoraggiante, quello italiano sul fronte delle spedizioni, che però – secondo l’Osservatorio – non è sufficiente a cancellare le complessità del periodo. Sul fronte delle vendite e dei consumi effettivi, infatti, la situazione rimane complicata, sebbene parzialmente sostenuta da una tipologia spumanti, anche trainata dalla tendenza cocktail, che si conferma in buona salute.
Ed è proprio il mercato uno dei principali focus di Vinitaly.USA che ospiterà nella prima giornata il wine business forum di ITA, Italian Trade Agency, “Fra tradizione e innovazione: il futuro del vino italiano nel mercato americano”.
Per il presidente dell’Agenzia Matteo Zoppas “il vino italiano si sta confermando a livello internazionale, grazie a un’identità che ne valorizza qualità e prestigio. Vinitaly.USA rappresenta una piattaforma strategica per consolidare la presenza del prodotto italiano nel mercato americano, rafforzando la reputazione dell’Italia come leader nel settore vitivinicolo. Grazie alla sinergia tra pubblico e privato, ci prepariamo a proiettare ancora più in alto il successo del vino italiano e a raggiungere traguardi sempre più ambiziosi”.
All’apertura ufficiale di Vinitaly.USA intervengono Federico Bricolo, presidente Veronafiere; Maurizio Muzzetta, presidente Fiere Italiane; Damiano Tommasi, sindaco di Verona; Francesco Rocca, presidente Regione Lazio; Matteo Zoppas, presidente ITA;
Mario Pozza, Asscomerestero; Fulvio Calcinardi, segretario generale della Camera di Commercio italiana americana del Midwest – Chicago; Robert Allegrini, presidente del NIAF (National Italian American Foundation); Riccardo Guariglia, segretario generale ministero degli Affari esteri; J.B. Pritzker, governatore Illinois e Francesco Lollobrigida, ministro Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste.
Saranno inoltre presenti le organizzazioni di settore, Unione italiana vini e Federvini con i presidenti Lamberto Frescobaldi e Micaela Pallini, e quelle di rappresentanza agricola con Ettore Prandini, presidente Coldiretti, Luigi Scordamaglia, presidente Filiera Italia e Annamaria Barrile, direttore generale Confagricoltura. All’evento partecipano anche Maurizio Danese, amministratore delegato Veronafiere, i vicepresidenti Matteo Gelmetti e Romano Artoni e il direttore generale, Adolfo Rebughini.
– foto ufficio stampa Vinitaly –
(ITALPRESS).