Arte ‘ballabile’ e astrattismo nella mostra al Convento del Carmine

Francesco Vinci

Arte ‘ballabile’ e astrattismo nella mostra al Convento del Carmine

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mercoledì 16 Ottobre 2024 - 07:00

“Ballabile. Tra segno e colore nella collezione della Pinacoteca civica di Marsala” è il titolo della mostra collettiva, curata da Gianna Panicola, che si è inaugurata nei giorni scorsi al Convento del Carmine. La mostra, allestita nella Sala Cavarretta, prende il titolo dal dipinto eponimo dell’artista e ceramista paternese Ignazio Moncada e documenta, attraverso un significativo percorso espositivo, la crescita e l’evoluzione di quel segno e di quel colore che hanno caratterizzato le dinamiche artistiche internazionali del secondo Dopoguerra e l’Astrattismo in Italia. Come si legge nelle righe di presentazione della mostra, grazie alle opere degli artisti in mostra – Carla Accardi, Mirko Basaldella, Renata Boero, Pietro Consagra, Primo Conti, Michele Cossyro, Elio Marchegiani, Elisa Montessori, Pino Pinelli, Arnaldo Pomodoro, Antonio Sanfilippo, Luigi Veronesi, oltre allo stesso Moncada – i visitatori potranno seguire un’oscillazione del segno, dal suo dispiegarsi in arabeschi, linee fluenti, fasci di luce, fino al progressivo disgregamento quasi molecolare del colore e all’abbandonarsi alla sua tensione spaziale.

Ballabile, il dipinto di Ignazio Moncada del1987 fa parte della serie degli anni Novanta-Duemila, dedicate alla musica, alla danza e al mito, espressione di un rinnovato sentimento del colore, del suo spirito giocoso, mobile, in un certo senso danzante. In Moncada si era espresso nei primi interventi di Pont Art estendendo i suoi teloni nello spazio architettonico in un confronto con il dinamismo dello spazio urbano: un movimento cadenzato, una danza simultanea, un impulso sonoro, un motivo ballabile. Si genera un’unione di segno e di colore che accompagnerà artisti come Carla Accardi e Antonio Sanfilippo, solo per citare due esempi, in tutta la loro esistenza. 

In Moncada si era espresso nei primi interventi di Pont Art estendendo i suoi teloni nello spazio architettonico in un confronto con il dinamismo dello spazio urbano. E’ un movimento cadenzato, una danza simultanea, un impulso sonoro, un motivo ballabile. Il termine ha origine dalla musica popolare, richiama le variazioni ottocentesche a cui tanti compositori contemporanei si sono ispirati e ancora oggi è usato nelle bande musicali.

Nella Sala Zerilli è inoltre possibile vedere attraverso un video in loop “Danza (java)” del 1986, acrilico su carta sempre di Moncada, accompagnato dal brano musicale Flight of the Bumblebee di Nikolai Korsakov, scritto nel 1899-1900.

“La scelta del nome del dipinto di Moncada come titolo di questa mostra – spiega Gianna Panicola – è voluta per sottolineare quell’affinità tra l’arte e la musica, in particolare tra la pittura e la musica, affinità che aveva percepito il padre dell’astrattismo Wassily Kandinskij. Siamo infatti all’inizio di un percorso che porterà la pittura a diventare un’arte astratta e a realizzare una composizione puramente pittorica. Come si legge infatti nel saggio Lo spirituale dell’arte: “è chiaro che l’armonia dei colori è fondata solo su un principio, l’efficace contatto con l’anima. Questo fondamento si può definire principio della necessità interiore”. Quella stessa necessità interiore che negli anni 40 del Novecento spinse un gruppo di artisti italiani ad abbandonare la figurazione per un’arte astratta e precisamente segnica. Nel 1947 Carla Accardi, Pietro Consagra, Antonio Sanfilippo insieme a Ugo Attardi, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Achille Perilli e Giulio Turcato, fondano il Gruppo Forma sostenitore di un’arte non realistica che privilegia la forma ed il segno nel loro significato basico essenziale”.

“Con Pietro Consagra in particolare – continua la curatrice – la scultura mediante il segno/colore vive lo spazio e nello stesso tempo lo attraversa favorendo una certa continuità e apertura. Mentre Arnaldo Pomodoro, altro artista imprescindibile di questo periodo, è presente nella collezione con uno dei suoi ‘scudi’”.

La mostra, organizzata dall’Ente Mostra di Pittura Contemporanea “Città di Marsala”, partecipa alla ventesima Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI e potrà essere visitata gratuitamente fino al 12 novembre 2024.

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