Volo guasto a Birgi, il racconto di una passeggera. Airgest spiega cosa è accaduto

redazione

Volo guasto a Birgi, il racconto di una passeggera. Airgest spiega cosa è accaduto

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mercoledì 25 Settembre 2024 - 07:20

Continua a destare polemiche, oltre a indignazione, la vicenda del volo guasto che all’aeroporto di Birgi ha lasciato a terra per ore e ore, 191 passeggeri compresa la Juve Next Gen che sabato ha sfidato il Trapani Calcio al Provinciale. A parlare questa volta è una testimone di quanto accaduto quella sera: “Sono stata protagonista di una vicenda traumatica, non saprei definirla diversamente poiché ha creato disagi non indifferenti ad ognuno di noi 191 passeggeri. Sebbene ci sia stato offerto, e questo va riconosciuto, un pasto la notte e uno la mattina, meno bene si può dire riguardo al trattamento notturno riservatoci. Nessun alloggio è stato cercato – dice – perché ci veniva detto che per trovarlo avrebbero impiegato diverse ore e quindi nessun tentativo. Gente di ogni età ha dormito per terra in condizioni diversamente umane e con l’aria condizionata spenta. Ci veniva detto che la partenza stimata sarebbe stata per le ore sette perché stavano finendo di riparare l’aeromobile che non è decollato mai e che alla fine veniva sostituito da un altro proveniente da Pisa. Alla fine siamo decollati alle ore 9:40. Bastava reperire un aeromobile anche dopo qualche ora piuttosto che ostinarsi a dire di voler riparare un mezzo che probabilmente sapevano già in partenza che non ci avrebbe condotto a destinazione. Su quel volo non c’erano soltanto giocatori di una squadra di calcio ma gente che doveva andare a lavorare e che doveva conseguire visite mediche purtroppo andate in fumo. Una giornata da dimenticare“.

Da Airgest arrivano ulteriori chiarimenti sui fatti accaduti. A parlare è il Direttore Accountable Manager dell’Aeroporto Vincenzo Florio, Michele Bufo: “La vicenda che abbiamo vissuto è definita come un ritardo alla partenza del volo, causato da una avaria tecnica all’aeromobile; appena la si riscontra l’aereo viene dichiarato, secondo la nomenclatura tecnica internazionale: AOG (Aircraft On Ground). Ovviamente, nell’ottica di garantire sempre ed innanzitutto la sicurezza, il comandante dell’aereo, in coordinamento continuo con il Centro Operativo della compagnia aerea, non dispone la partenza sino a quando l’avaria non viene valutata e risolta da personale tecnico certificato, incaricato dalla compagnia aerea. Tale personale potrebbe non essere presente sull’aeroporto in cui l’aereo in AOG si trova (come è stato nel nostro caso) e quindi bisogna attenderne l’arrivo. La Ryanair, colosso dell’aviazione commerciale a livello mondiale, dispone di reparti manutentivi specializzati in tutti gli aeroporti in cui ha una base operativa ed inoltre dispone di una flotta di jet (dislocata opportunamente in Europa – in Italia è a Bergamo) pronta con tutto il necessario (personale, strumenti e parti di ricambio) per partire e raggiungere i propri aerei in AOG dovunque si trovino. Il tutto è organizzato per consentire all’aereo di riprendere l’attività di volo entro tre ore, salvo i casi di avarie più complesse. Nel caso di Trapani la base più vicina è all’aeroporto di Palermo e quindi normalmente i manutentori intervengono in breve tempo per valutare l’avaria e quanto necessario per il ripristino. Nel frattempo la compagnia aerea, con la collaborazione della società di assistenza a terra (Handler) e della società di gestione dell’aeroporto, si occupano di fornire la massima assistenza ai passeggeri, secondo quanto previsto dal Regolamento Europeo n.261/2004, fornendo notizie ed aggiornamenti sullo stato del volo e sull’orario orario previsto di partenza, consentendo lo sbarco dei passeggeri se già imbarcati a bordo dell’aeromobile, per tornare nell’aerostazione, consegnare ai passeggeri dei vaucher gratuiti per consumare un light lunch presso i punti di ristoro convenzionati presenti in aeroporto e per i ritardi prolungati, disporre il trasferimento e l’accoglienza in hotel. Visto che gli aeroporti non dispongono di sale accoglienza dedicate all’ospitalità dei passeggeri per situazioni di ritardo prolungato. E’ quindi la compagnia aerea che, in funzione di come evolve la risoluzione dell’avaria, decide il da farsi e lo comunica all’handler e alla società di gestione dell’aeroporto. Nella circostanza di domenica scorsa l’Operation Centre di Ryanair, è stato in costante contatto da Dublino con il nostro Centro Operativo Aeroportuale, si è adoperato per risolvere il più velocemente possibile l’avaria; il volo, programmato per le 23:15, è stato quindi ritardato una prima vola e poi una seconda volta; All’incirca alle 2:00, verificato l’ulteriore protrarsi delle operazioni di ripristino, la compagnia ha fissato un nuovo orario previsto di partenza per le 7.00 ed ha autorizzato il trasferimento dei 191 passeggeri in hotel. Operazione quest’ultima che, data l’ora tarda si è resa estremamente difficile, sia perché non c’era disponibilità di adeguato numero di stanze nelle strutture alberghiere sia perché era una soluzione non gradita ai passeggeri che, hanno preferito trascorrere quelle poche ore direttamente in aeroporto, che notoriamente è curato ed accogliente e dispone di 196 sedute. Airgest come sempre è avvenuto (come per gli oltre 170 passeggeri del volo da Amsterdam che nel 2020 rimasero in aeroporto due giorni prima di essere riportati indietro a causa della presenza di 6 passeggeri positivi al Covid oppure per i 176 passeggeri del volo Catania – Londra che la scorsa estate, dopo aver viaggiato in bus da Catania, hanno trascorso la notte in aeroporto sempre per un’avaria che obbligò l’aereo a partire il giorno dopo) anche in questa circostanza ha fatto tutto ciò che è previsto e possibile per alleviare il disagio ai passeggeri, lasciando aperto il terminal, la ristorazione della My Chef e tutti i servizi necessari per tutta la notte; anche le forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri e Finanza) nonchè la società di security KSM hanno assicurato la presenza di adeguato personale. Un impegno gravoso e corale, che è stato possibile grazie alla professionalità e abnegazione di tutto il personale, che non è potuto tornare a casa prima del mattino seguente invece che per la fine del turno prevista a mezzanotte.Anche l’ENAC, autorità di vigilanza dell’aviazione civile, non ha avuto nulla di negativo da evidenziare rispetto a quanto avvenuto”.

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