La cultura italiana non merita Sangiuliano

Vincenzo Figlioli

Punto Itaca

La cultura italiana non merita Sangiuliano

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giovedì 05 Settembre 2024 - 06:45

Ma davvero l’Italia, il Paese con il maggior numero di siti culturali riconosciuti patrimonio dell’umanità, merita un ministro come Gennaro Sangiuliano? Davvero il Paese del Colosseo, della Valle dei Templi, degli Uffizi, di Giotto, Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Bernini, Dante, Leopardi, Pirandello, Verdi, Morricone e Fellini non aveva di meglio per la guida del dicastero dei beni culturali? Meritiamo davvero un ministro che si presenta alla serata finale del premio Strega partecipando al voto dei libri candidati senza averne letto nessuno o che afferma che Colombo voleva circumnavigare le Indie sulla base delle teorie di Galileo Galilei? O che interpreta il suo ruolo per condurre una stucchevole crociata contro i termini anglofoni, la presunta egemonia culturale della sinistra o l’altrettanto presunta dittatura del politicamente corretto?

Non aveva di meglio, la destra, tra le sue file, di questo signorotto imbarazzante, che non appena annusa il potere si fa mettere in scacco dalla prima bionda avvenente che si avvicina al suo ministero, portandolo a confondere pubblico e privato? Uno che nega l’evidenza come un bambino accusato di aver rotto un vasetto di Nutella e che si fa sbugiardare on line dalla sua amica/collaboratrice? Davvero Giorgia Meloni ritiene che Sangiuliano fosse più adatto a ricoprire quest’incarico rispetto a Pietrangelo Buttafuoco o Marcello Veneziani (per restare nella stessa area politica)?

Diventa naturale chiederselo, perchè l’impressione, invece, è che – ancora una volta – chi doveva arrivare per cambiare le cose, indirizzando la pubblica amministrazione verso criteri trasparenti e meritocratici ha finito per ripetere le solite liturgie della Prima e della Seconda Repubblica, operando una discutibile selezione della classe dirigente, basata su una convergenza di interessi, valori e ritualità che mal si conciliano con il supremo interesse pubblico. Di fronte a un’opinione pubblica che, al di là delle difese d’ufficio, ha già capito come sono andate le cose, a Sangiuliano non restano che le dimissioni. Non dovessero arrivare, tocca alla presidente Meloni risolvere definitivamente la questione. La cultura italiana merita sicuramente di più.

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