“Le trombe d’aria in mare? Navigatori esperti sanno che e come devono evitarle”

redazione

“Le trombe d’aria in mare? Navigatori esperti sanno che e come devono evitarle”

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giovedì 22 Agosto 2024 - 14:00

Una tromba d’aria all’alba ha provocato il naufragio di una barca a vela di 57 metri, battente bandiera britannica, al largo di Palermo. A bordo 22 turisti stranieri in totale, ospiti del magnate Mike Lynch, membro della Royal Society che si trovava in barca con amici e con la famiglia. Il bilancio provvisorio è di 1 morto, 6 dispersi e 15 persone tratte in salvo. I primi aiuti sono arrivati da un’imbarcazione nelle vicinanze e poi dalla Guardia Costiera. I sopravvissuti sono stati soccorsi negli ospedali della zona e adesso manca solo di trovare Hannah, la figlia di Lynch.

Gli inquirenti nel frattempo stanno provando a indagare sulle cause che ha portato la barca a naufragare e sui possibili responsabili. Il pescatore Francesco Cefalù, uno dei primi a prestare soccorso alle persone a bordo ha affermato: “Abbiamo visto la tromba d’aria che ha colpito in pieno quell’imbarcazione. Poi abbiamo visto sparare un razzo. E dopo la perturbazione siamo usciti subito” ha detto.

Ma cosa succede se in mare c’è una tromba d’aria e delle imbarcazioni con soggetti a bordo? Secondo il capo della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina, era “… impossibile calcolare posizione e orario del fenomeno assolutamente localizzato” e che l’imprevedibilità deriva dai “cambiamenti climatici”. In realtà, interpellando alcuni uomini di mare trapanesi, oggi ultraottantenni e novantenni, ci dicono che le trombe d’aria in mare sono molto frequenti e che solo gli esperti navigatori e marittimi riescono a evitarle, altrimenti “… le conseguenze certamente come nel caso della barca a vela, possono essere devastanti. Ne abbiamo evitate tante nel corso delle lunghe uscite in mare e sapevamo che non dovevamo metterci in mare in condizioni di trombe d’aria o di fenomeni atmosferici che facessero presagire il loro arrivo. Altrimenti non saremmo qua a parlarne”.

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