Siccità, l’agricoltura in ginocchio. Malgrado qualche pioggia, situazione drammatica

redazione

Siccità, l’agricoltura in ginocchio. Malgrado qualche pioggia, situazione drammatica

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lunedì 19 Agosto 2024 - 06:13

Temporali dopo Ferragosto in Sicilia, ma non basterà. L’emergenza siccità continua e non ci sono previsioni che possano lasciare sperare in un’inversione di tendenza”. E’ quanto afferma Rosario Marchese Ragona, presidente di Confagricoltura Sicilia. Fino alla mattina del 19 agosto si sono registrate precipitazioni sparse in alcuni Comuni, con piogge violente in alcuni centri ma nelle nostre campagne è arrivato ben poco.

“Tranne alcuni sporadici casi la situazione è critica – continua il dirigente -. Ci sono state sporadiche bombe d’acqua, situazioni isolate che non hanno risolto il problema della siccità né riempito gli invasi.

Le dighe regionali sono a livello idrico di emergenza, continua il contingentamento dell’acqua che resta. Ci sono travasi che consentono irrigazioni di soccorso, le temperature sono sempre alte, anche se c’è un accenno di abbassamento”.


Secondo Confagricoltura le condizioni delle colture sono drammatiche, le piante sono stressate anche dove è caduta un po’ di pioggia. Cominciano a vedersi segni tangibili sugli agrumeti, sulle uve da tavola, le piante mostrano segni di cedimento. Il Governo regionale ha dichiarato lo stato di emergenza.


“Noi non vediamo segni concreti sul territorio, non vediamo grosse opere, sistemazioni delle dighe, collaudi, miglioramenti della rete idrica, ci sono condutture colabrodo che restano tali. Bisogna intervenire strutturalmente per evitare che possa ripetersi il fenomeno. Dobbiamo aspettarci altri anni senza pioggia. Dovremmo attrezzarci per migliorare la rete idrica e gli invasi – è quanto afferma Rosario Marchese Ragona -, l’agricoltura influisce notevolmente sul Pil siciliano. Non possiamo continuare a giocare e scherzare con questo settore. Che si intervenga immediatamente con i collaudi delle dighe, che non ci sia uno scaricabarile e che si costruiscano i dissalatori, come è avvenuto in altre parti del mondo. Potrebbero servire per avere la certezza delle forniture idriche anche nelle città”.

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